TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – L’addio al grigionero è stato da brividi. E giornata migliore non avrebbe potuto immaginarla o pensarla.

Il Lebowski aveva appena chiuso sul 5-0 la sfida con l’Affrico, lui aveva appena giocato la sua ultima mezz’ora con la maglia del CSL.

Poi al fischio finale tutta la tribuna-curva del “Nesi” gli ha tributato standing ovation e cori a ripetizione.

Marco Capparelli ha salutato così il Lebowski, domenica, dopo essere stato in grigionero sin dall’avvio dell’avventura nel settembre 2010 e dopo essere stato il secondo giocatore in ordine di tempo, ormai quattro anni fa, a tagliare il traguardo delle 100 presenze con la maglia grigionera.

Il difensore classe 1989, che con il Lebowski ha vissuto tutte le avventure dalla Terza Categoria alla vetta della Prima passando per un Coppa (con firma decisiva peraltro), adesso affronterà un’altra avventura, passando al Firenze Sud in Seconda Categoria.

Prima di andarsene però ha regalato ai suoi tifosi un lungo e commosso pensiero, che è bello riportare integralmente:

Una volta una persona mi disse: “Giocare qui è un privilegio.”
Oggi più che mai mi è chiaro questo concetto. Privilegio è poter rappresentare su un qualsiasi campo di periferia un mondo unico, e che grazie alla sua unicità non verrà mai fortunatamente apprezzato da tutti. Privilegio è poter avere dentro di sé un bagaglio di esperienze di vita che è in grado di cambiarti e migliorarti profondamente come persona e che nel mio caso è stato accessibile semplicemente giocando a calcio. Privilegio è poter condividere con tantissime persone un sentimento fortissimo che crea felicità, lacrime, rabbia, amicizie indissolubili e che ti tiene vivo quando la realtà intorno a te cerca costantemente di appiattirti e assopirti ingabbiando la tua anima romantica. Privilegio è poter indossare una maglia da gioco e avere un motivo per cui lottare. Perché ogni volta che scendi in campo con quei colori addosso devi sempre dimostrare a te stesso e agli altri che quel privilegio è tuo perché te lo meriti. E’ proprio questo che ho sempre cercato di fare.

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Redazione
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