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ANTELLA-GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Presidente del Grassina dal 2008 al 2013, Osvaldo Righi non si tira indietro di fronte ai taccuini e, con espressione sorniona, si sottopone volentieri alle domande rossoverdi.
L’ex patron della società di via Bykila, dopo aver precisato le coordinate della sua presidenza (“Ripartimmo dalla Prima Categoria, in un momento di totale rifondazione per il nostro club, ma ci siamo rimessi in gioco senza problemi e abbiamo avviato il ciclo vincente che poi è stato completato dall’attuale dirigenza guidata da Tommaso Zepponi”), discute spigliatamente dell’attualità chiantigiana, tra sorrisi e amarcord.

Cosa la lega a questi colori?

“Una grande passione e un lavoro incessante svolto durante le cinque stagioni di presidenza. Essere stato il numero uno del Grassina è stato per me un piacere ed un onore”.

Le capita ancora di andare a vedere il Grassina?

“Sì, ogni tanto. Mi piace andare soprattutto alle partite giocate in casa, per questioni logistiche. Mi è capitato anche di assistere a dei match in trasferta, e devo dire che mi sono divertito. E’ sempre piacevole ed interessante seguire la squadra per cui si è fatto il tifo per tutta la vita”.

E che squadra ha visto in questo primo scorcio stagionale?

“Senza dubbio si tratta di una squadra con tantissime quote, credo tra le Prime Squadre più giovani di tutto il campionato. Le volte in cui mi capita di andare a vederli giocare, vedo dei ragazzi che danno tutto per la maglia e possono rappresentare delle risorse in più; è vero, non ci sono più i campioni che magari potevamo annoverare venti anni fa in Serie D, ma anche la generazione attuale saprà dire la sua in ottica presente e soprattutto futura”.

Domenica andrà a vedere il derby?

“Penso proprio di sì. Ci sono delle gare a cui proprio non si può mancare”.

Lei che ricordo ha di Grassina-Antella durante il periodo della sua presidenza?

“Premetto che non ho nella testa il ricordo di un derby in particolare, ma, quando ci penso, rivedo sempre tante persone sugli spalti ed un calcio genuino, come piace a me. Rossoverdi contro biancocelesti, il massimo rispetto tra i due paesi e tanta qualità in campo”.

Vede delle differenze particolari fra il calcio “che piace a lei” e quello attuale?

“Forse ci sono alcune diversità dal punto di vista tecnico, ma l’atmosfera è sempre carica; si respira sempre l’aria della grande sfida”.

Pronostico; come finisce domenica?

“Spero ovviamente che vinca il Grassina, ma, al di là del risultato, vorrei vedere tanto pubblico e tanto divertimento”.

Un passato da allenatore nelle giovanili del Belmonte, ma un cuore inevitabilmente antellino. Nicola Gerini non smentisce la fede biancoceleste, e lo dimostra tutte le domeniche in ogni sua mansione societaria; dall’aiuto alla biglietteria, al ruolo di accompagnatore, fino all’incarico di consigliere.

Abbiamo sentito il parere dei giocatori, ma com’è vissuto Antella-Grassina all’interno della società?

“Posso garantire che questa partita è sentita tanto dai giocatori in campo quanto da chi gestisce la società. Per il presidente, il direttore sportivo e tutto lo staff che dirige l’Antella vincere avrebbe anche un doppio risultato dato che molti dei nostri ragazzi sono di questo paese e sono cresciuti nei nostri juniores”.

Cos’è che ti lega maggiormente all’Antella e alla sua squadra?

“Innanzitutto vivo da sempre in questo paese e quindi ho sempre vissuto questa storica rivalità con i nostri cugini che abitano “di là dal poggio”. Inoltre da qualche anno sono entrato in società dove mi sono sentito subito calato dentro ad una grande famiglia e dove ho conosciuto e sono stato a contatto con persone magnifiche. Penso che quest’ultima cosa sia la più bella che mi porto dietro”

Tu che hai qualche anno in più e hai vissuto i derby anni ’90 puoi dirci un po’ qualche differenza tra quelli passati e quelli attuali?

“A livello di tifo e di appeal della partita non è cambiato molto rispetto agli anni passati. I tifosi continuano ad essere molto attaccati alla maglia bianco-celeste e ci sostengono in qualunque momento. Quest’anno però una differenza sostanziale con i vecchi derby è la categoria in cui esso viene giocato: l’Eccellenza. Sarebbe un peccato non disputarlo anche il prossimo anno perché dietro a tutto questo c’è tanta gente che lavora e fatica tutti i giorni per questa squadra”.

C’è un particolare aneddoto che ricordi con piacere se pensi a questa partita?

“Aneddoti e ricordi ce ne sono veramente tanti e sarebbe impossibile citarli tutti. Ricordo con piacere tutte le vittorie esterne che abbiamo raccolto, perché, se vincere un derby è bello, farlo fuori casa lo è ancora di più”.

Quanto finisce Antella-Grassina domenica?

“Sono un po’ superstizioso e quindi non ti dico un risultato secco. Il Derby finisce la sera quando stacchi tutto ma se dovessimo vincere posso garantire che godremo e festeggeremo per tutta la settimana!”

Niccolò Righi e Lorenzo Topello

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