Solita Fiorentina contro il Napoli. Solita, ottima, Fiorentina che avrebbe meritato di più ma che per molti motivi non può fare veramente di più.

Siamo quinti in classifica dopo 7 partite e dopo aver incontrato le migliori squadre (Inter, Roma, Atalanta, Napoli); molto spesso andiamo in sofferenza nel secondo tempo non tanto perché esauriamo le forze ma perché le riserve degli altri incidono molto più delle nostre.

Tutte cose insomma che già sapevamo e già sappiamo, non voglio annoiare ulteriormente.

Il piatto forte del momento è il contratto di Vlahovic, ça va sans dire e di questo vorrei parlare.

La Fiorentina ha sbagliato più volte col ragazzo.

A dicembre 2020, quando Prandelli dichiarò apertamente che avevamo un tesoro in casa e gli consegnò la titolarità senza alcuna remora, la società avrebbe dovuto rinnovare.

E tutti sarebbero stati felici e contenti. Ma oggettivamente a 30 mesi dalla scadenza non so in quanti avrebbero proposto un sontuoso rinnovo a quel ragazzone così acerbo.

Il secondo errore è stato fatto in estate, non chiudendo subito la questione. La società è letteralmente sbroccata quando Vlahovic in una sessione di autografi ebbe l’ardire di rispondere a un tifoso dicendo: “Non appena mi fanno il contratto lo firmo!”… .

Barone si incazzò tantino e pensò bene di farsi vedere “duro e puro” in diretta mondiale di fronte a millemila telecamere e smartphones vari a fare la paternale ad un Dusan col capo chino, video che ha sicuramente incrinato i rapporti con l’entourage del giocatore. Il serbo poteva evitare la battuta ma Joe Barone rispose col bazooka, forse l’unico linguaggio che conosce.

E quando non si nasce politici però, bisogna nascere ricchi. Perché senza diplomazia ci si rimette molto denaro. E la situazione sembra proprio volgere in quella direzione.

Da quel giorno in poi infatti si sono totalmente chiusi i rapporti col procuratore tanto che Commisso è dovuto ricorrere in questi giorni al mezzo stampa per farsi “cacare di striscio”, come si dice in dialetto fiorentino. Ovviamente con uno scontatissimo “no, grazie”.

Il lavoro di questi 30 mesi appena trascorsi e anche dei prossimi 30 si decide tutto adesso. Dobbiamo farci forza e pensare a come farla questa rivoluzione, ma va fatta velocemente e va fatta bene mettendo da parte pensieri personali ma soprattutto quell’orgoglio che ne ha rovinati più lui del petrolio.

Per come la vedo io: Dusan va fatto giocare finché c’è. La città dimostrerebbe intelligenza nel sostenere il ragazzo che ha già fatto vedere che se è qui con la testa è un grandissimo calciatore.

Se invece si distrae viene serenamente annullato dal Maksimovic di turno. A noi servono i risultati, ci serve un piazzamento europeo e se remiamo tutti dalla parte giusta possiamo anche raggiungerlo.

Al Milan ci hanno guadagnato un secondo posto con questo atteggiamento, pur perdendo Donnarumma e Calhanoglu a parametro zero.

Ricordiamoci che siamo solo dei tifosi e dobbiamo gioire per la classifica, non per chi rimane o va via, quelli sono cazzi societari. Quel calcio che amavamo tanto, con le bandiere, i ragazzi da crescere, le maglie da comprare… . Non esiste più e da molto tempo. Se non vi piace affar vostro.

Per quale motivo dovremmo fare la guerra a Vlahovic, perché noi siamo di Firenze e siamo stati capaci di esiliare Dante, figuriamoci un 21enne di belle speranze?

Ecco, visto che siamo stati così coglioni da esiliare un genio come Dante, impariamo almeno dagli errori passati e facciamo vedere la nostra faccia migliore.

Dusan sta semplicemente facendo una scelta professionale. La Fiorentina è appena in embrione e lui ha ben altri corteggiatori. Fossero già qui giocatori del calibro di Berardi, Borja Mayoral, Zappacosta, Dimarco e avessimo concluso un quadriennale con Milenkovic forse sarebbe andata diversamente.

Magari giocatori simili arriveranno nei prossimi mesi grazie anche alla sua sontuosa cessione, chi può dirlo. Di sicuro il valore al quale è arrivato Vlahovic è molto più alto della Fiorentina di adesso e non posso certo rimproverargli niente se vuole andare al Borussia Dortmund o all’Atletico Madrid.

Ma chi pensate di essere, Marlon Brando? Direbbe un sontuoso Mascetti.

Firenze è la città più bella del mondo ma se uno ha un minimo il tempo di girarlo questo mondo si rende conto di quanto sia bottegaia, chiusa in sé stessa, nei suoi ricordi, nella sua grandezza passata, di quanto sia arretrata. La bellezza non è tutto nella vita, soprattutto se sei un calciatore e hai 12-13 anni di carriera, fortuna permettendo.

Firenze oggi è un paesotto, pieno di gente livorosa che sa sempre come fare dopo che una cosa è stata fatta. Prima non si pronuncia mai nessuno. I nostri avi che l’hanno resa tanto grande, oramai non ci sono più.

E allora non punto neppure il dito sulla dirigenza, su quel Pradè che non mi è mai piaciuto, su quel Barone che per me non è l’uomo giusto in quel ruolo.

Facciamo di tutto per fare del nostro meglio in campo e auguriamoci che Vlahovic venga venduto velocemente e che quei soldi vengano reinvestiti tutti, anche di più, per l’acquisto di 2-3 calciatori forti che ci permettano un vero e proprio salto di qualità.

Non siamo affatto l’ombelico del mondo e se continuiamo col farci del male così diverremo ben presto l’unghia incarnita di questo mondo. Sosteniamo il mister, sosteniamo chiunque vada in campo a prescindere dal cognome che porta. Sosteniamoli anche se si chiamano “Del Gobbo” o Biraghi addirittura.

E poi vediamo dove si arriva almeno quest’anno, visto che negli ultimi 5 siamo stati la squadra più inguardabile della Serie A.

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