portiere alla Ginestra

TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Sarà il volto nuovo nello staff tecnico dell’Impruneta Tavarnuzze. E sarà anche l’allenatore più giovane. A sancire un rinnovamente nel segno della continuità all’interno del settore giovanile tavarnuzzino.

Simone Fioravanti arriva da Signa, ha 29 anni, una laurea in legge, una carriera da portiere dilettante (Ginestra Fiorentina e Dlf le ultime tappe) e un corso da allenatore Uefa B da poco superato come migliore del suo gruppo. Sarà lui a prendere la guida dei Giovanissimi B 2006 verdeazzurri per la prossima stagione.

“Mi è bastato parlarci dieci minuti per capire che sarebbe stata la scelta giusta” dice il d.s. Fausto Gonnelli.

Fin qui Simone si è sempre occupato della Scuola Calcio: “Cominciai per scherzo quando giocavo alla Querce – spiega – E fu un amore istantaneo per questo mondo, per il mestiere di allenatore”.

Una passione proseguita poi a San Mauro e con il Limite e Capraia. Tanto appunto da lasciare da parte l’avvocatura e provare a scommettere sul calcio: “Per me questo nel settore giovanile è un grande passo. Devo rigraziare Lorenzo Giudici del Lebowski, che ha fatto con me il corso e ha parlato di me a Fausto. E ringrazio Fausto per l’opportunità: non è facile per una società dare a un ragazzo della mia età una squadra così importante”.

Intanto Simone ha conosciuto ambiente e gruppo nuovo: “La società mi ha fatto una bellissima impressione: vedo un ambiente familiare ma anche professionale e con grande organizzazione. A questo si aggiunge anche la preziosa collaborazione con il Lebowski. Tra l’altro Lorenzo mi ha detto che nella mia squadra ci saranno i primi due ragazzi cresciuti nella scuola calcio del CSL a salire nel settore giovanile: è un passaggio fondamentale anche per loro, per rafforzare il senso dell’unione tra le due società. Intanto ho conosciuto i ragazzi, li ho visti giocare qualche volta: hanno qualche bella individualità, adesso avranno bisogno di crescere e di prepaparsi per i Regionali, portando la tecnica individuale a uno sviluppo collettivo, nel calcio a undici. Ma la prima cosa che colpisce è la loro educazione esemplare: segno che la società e i tecnici precedenti hanno lavorato bene in questo senso”.

A inizio settembre ci sarà la settimana di ritiro a Santa Fiora: “Non vedo l’ora di cominciare a lavorare con questi ragazzi. A me piace il gioco, vorrei una squadra che si divertisse a giocare in partita e negli allenamenti. Preferisco che un ragazzo perda un pallone rischiando un dribbling piuttosto che tiri una pallonata, perché si impara anche dagli errori”.

Ma prima di tutto Simone ha le idee chiare anche fuori dal campo: “La prima cosa che cerco di trasmettere alle mie squadre è l’educazione e la cultura sportiva: la puntualità, il rispetto degli ambienti, dei compagni, dell’arbitro, il rispetto delle scelte dell’allenatore, il senso del sacrificio. Poi per me è fondamentale saper riconoscere la differenza tra la vittoria, che deve essere perseguita e rincorsa, e la sconfitta, che deve essere accettata come parte integrante del gioco del calcio”.

Gabriele Fredianelli

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