SAN DONATO TAVARNELLE – Prima di tutto la fredda cronaca. Lo scontro e la conseguente caduta verso fine partita, domenica scorsa in casa contro il Bastia, è costata cara a Nicola Pozzi.
Frattura di una costola e un mese fermo: una bruttissima tegola per i gialloblù di mister Roberto Malotti.
Per il gruppo infatti Nicola-gol rappresenta un punto di riferimento: è l’uomo con più esperienza, che può dare consigli a chi si trova a giocare per la prima volta un campionato di vertice.
Costola a parte, SportChianti ha incontrato Pozzi. E la lunga chiacchierata con l’ex centravanti (fra le altre) di Empoli e Sampdoria ha toccato tantissimi aspetti di questo finale di stagione.
Per un girone E di Serie D equilibratissimo, con sette squadre in quattro punti. Dalle capo classifica (49 punti) Ghiviborgo (una partita in meno), Seravezza e Tuttocuoio, per passare alla Pianese (47), Ponsacco (46), San Donato Tavarnelle (46) e Aquila Montevarchi (45).
Un finale in cui il San Donato Tavarnelle proverà a raggiungere un sogno. Una Serie C che nessuno nomina ma alla quale molti pensano.
Del resto nei giorni scorsi il presidente Andrea Bacci è stato chiarissimo: “Avevamo come obiettivo i playoff ad inizio stagione, ma adesso la squadra deve puntare decisamente più in alto. Occorre un passo in avanti. Crescere mentalmente, provare a non accontentarsi mai, dentro e fuori dal campo. Abbiamo una rosa fra le migliori del campionato, guidata dal miglior allenatore della categoria sulla piazza”.

Nicola, come sta vivendo la squadra questo momento clou della stagione?
“C’è grande serenità e concentrazione nell’ambiente. Pensiamo e giochiamo partita dopo partita ma adesso serve continuità nei risultati, perché non si possono lasciare punti per strada”.
Molti ragazzi sono dotati tecnicamente ma giovani e con poca esperienza, soprattutto per la pressione che si sente a certe “altezze”. Riesci ad aiutarli in questo senso?
“Ognuno di noi deve seguire quei concetti e principi che il nostro allenatore ci trasmette quotidianamente. La squadra ha una identità, un gioco e lo si vede dai risultati. In campo non mi risparmio, metto tutto il bagaglio tecnico e d’esperienza che ho accumulato ma non è il singolo a fare la differenza. Credere tutti insieme in quello che facciamo fa la differenza”.
Come si affrontano le partite da qui a fine stagione? Cosa conterà di più?
“Conterà soprattutto non avere rimpianti da qui alla fine della stagione. Scendere in campo per dare tutto ogni partita perché stiamo affrontando un percorso molto importante, assieme alla società che sta crescendo. Il cambio di mentalità della stessa società è cresciuto notevolmente da quando sono arrivato al San Donato Tavarnelle, è un passaggio molto apprezzato e gradito che giova a tutto l’ambiente”.

Insomma, ci credete davvero alla Serie C?
“Se dobbiamo essere onesti, ci sono sei squadre in corsa in questo momento e tutti sognano la Serie C. La realtà dice che sul campo ogni domenica ci aspetta una battaglia. Domenica contro la Sinalunghese è già determinante. Abbiamo i valori e i mezzi, grazie anche agli ultimi rinforzi per poterci giocare al meglio le nostre chances”.
Senza fare classifiche di merito, ci sono compagni di squadra che secondo te possono farvi fare il salto di qualità decisivo?
“Ci sono almeno 5-6 giocatori che possono contribuire ed incidere con un balzo in avanti a questa squadra, anche se è lo stesso gruppo ad aver fatto il salto di qualità. E’ la strada del sacrifico quella che abbiamo intrapreso, non quella di comodo. Mister Malotti chiede tanto e noi abbiamo il compito di seguire quella strada. E’ difficile nominarne qualcuno e allo stesso tempo lasciarne altri per strada. Penso a Russo, Galligani e Kernezo che sfruttano le loro doti grazie al lavoro di squadra. Vorrei spendere parole altrettanto importanti anche per Giordani che in questi mesi ha giocato praticamente in tutti i ruoli, dimostrando grande duttilità ed è puntualmente uno dei migliori in campo. E’ stato molto bravo nel sostituire l’infortunato Gemignani“.
Quali infine, secondo te, le più temibili nel gruppone di testa?
“Abbiamo giocato con tutte le squadre del girone, non ho una idea chiara perché in vetta ogni domenica qualcuno lascia dei punti per strada e noi dobbiamo essere bravi ad approfittarne”.
Matteo Pucci
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