Tommaso Zepponi, grassinese, presidente del Grassina calcio

GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Lo raggiungiamo mentre è in viaggio di lavoro, in Romania, per chiedergli se ha letto i titoli dei giornali di oggi. In particolare de La Nazione.

In cui il “suo” Grassina è inserito nelle nove società che “tremano” in seguito a una inchiesta della Procura Federale su presunte partite truccate.

Il presidente rossoverde, Tommaso Zepponi, dice di essere “tranquillissimo ma anche un po’ arrabbiato”, e che “qui non trema proprio nessuno”.

La partita in questione è Sestese-Grassina (finita 3-1). E si leggerebbe che la Sestese avrebbe offerto soldi “a perdere” al Grassina. E che il Grassina li avrebbe rifiutati, senza però avvisare del tentativo la Procura Federale.

“A me, a noi, nessuno ha mai, ripeto mai, offerto soldi”: è l’esordio di Zepponi al telefono.

“Non abbiamo avvisato nessuno perché nessuno ha parlato di soldi – prosegue – né con me né tantomeno con il direttore generale Massimo Colucci“.

“Siamo talmente tranquilli – spiega – che quando io, Colucci, un dirigente e due giocatori, capitano e vice capitano, siamo stati chiamati in Procura Federale, a differenza di altri ci siamo presentati senza legale. A questo punto dovremo prenderlo, ma solo per difenderci da queste notizie diffamatorie che vengono diffuse”.

“Come ho detto in Procura – racconta Zepponi – ci fu una semplice battuta, nulla di più. Ma di soldi nessuno ha mai parlato. Noi siamo tranquillissimi: ci spiace solo essere stati messi in mezzo mediaticamente”.

“Altri non credo – conclude Zepponi – ma noi, lo ripeto, siamo più che tranquilli. Insomma… non tremiamo se non per il freddo!”.

Matteo Pucci

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