Trentasettemilanovecentosessantre paganti. Oltre ventottomila abbonati.

Una partita che in altre epoche avremmo a malapena pareggiato.

E invece… . Terza vittoria consecutiva, sosta perfetta per recuperare un po’ di energie, visto che alla fin fine giocano sempre i soliti.

Continua la marcia del nostro sogno, quel sogno che siamo tornati a vivere. Perché tifare Fiorentina e fantasticare sul dove potremmo arrivare è l’essenza vera e propria dell’essere tifoso viola, quell’essenza che non si respirava più da lustri.

Ricordo quando verso la fine degli anni ’90, con una Fiorentina agli inizi del dissesto economico, andammo a Barcellona per capire se ci potessero comprare qualcuno dei nostri campioni a peso d’oro e il famoso giornalista fiorentino Raffaello Paloscia ribaltò la natura del viaggio sostenendo che fossimo noi che avremmo dovuto comprare qualche campione da loro.

In una delle sue trasmissioni fece una tabella con tutte le percentuali dei giocatori che avremmo potuto prendere, inserendo anche il futuro pallone d’oro Rivaldo, all’1% di probabilità di arrivo.

Essere fiorentino è esattamente quella roba lì, per noi quell’ 1% lì era sì una battuta ma in fondo in fondo chissà, magari, hai visto mai… . Il Duomo, Palazzo Vecchio, Ponte Vecchio… Se per caso passa di qui e s’innamora… .

Che poi è esattamente quello che è capitato a tanti campioni, ultimo Ribéry.

Contro l’Udinese lui e Chiesa non hanno funzionato granché, soprattutto per la scarsa vena di quest’ultimo.

Fortuna che il reparto che doveva funzionare meno alla fine risulta quello che funziona meglio (il centrocampo) soprattutto per due motivi: Castrovilli corre per due e Pulgar calcia il pallone come in pochissimi sanno fare.

E quando la linea mediana filtra benissimo e mantiene il controllo con sicurezza, alla fine la sblocchi.

Il giovane viola copre oramai quasi 50 metri di campo, una roba rarissima a questi livelli. Pulgar invece o segna o fa assist: è uno dei centrocampisti più decisivi in assoluto di tutto il campionato.

In difesa da registrare l’ennesima stratosferica gara di Caceres ed in generale di tutto il reparto, impreziosita da un intervento salva-risultato di Dragowski, pazzesco 20 secondi dopo il vantaggio.

Problema annoso per la Fiorentina, quello di mantenere la concentrazione dopo i gol fatti.

Fin dalla prima di campionato lo si era capito, quando il Napoli si mise a segnare a ripetizione subito dopo le nostre reti. Oddio, a dire il vero forse questo problema ce lo abbiamo da una quarantina d’anni, ma va beh.

In ogni caso, dopo 7 partite siamo al sesto posto con Lazio e Cagliari. L’inizio vedeva tante partite complicate, il bilancio è altamente positivo anche e soprattutto per Montella, fermatosi davvero ad un passo dal baratro.

Vincenzo dovrà sfruttare assolutamente questa sosta per risolvere gli enigmi più delicati di questa squadra.

1) Ci sono alternative reali a questo sistema di gioco? Non rischieremo di diventare prevedibili alla lunga?

2) Chiesa migliora, ma troppo lentamente. C’è una soluzione per evitare che ogni suo tiro venga ribattuto o che ogni triangolazione venga fraintesa?

3) Lirola riusciremo mai a vederlo giocare non dico come Ujfalusi, ma quantomeno come Comotto?

Buon lavoro, mister.

Dario Del Gobbo

⬇️ ⬇️ ⬇️ ⬇️ ⬇️ ⬇️ ⬇️

“CHIANTI IN VIOLA” E’ SPONSORIZZATO DA…

  • FAN-COR

Via Cassia per Siena 37, San Casciano Val di Pesa (Firenze)

0558249347 – fancor@fancor.it  www.fancor.it

@RIPRODUZIONE RISERVATA