TAVARNELLE (BARBERINO TAVARNELLE) – Due giornate di fila partendo dalla panchina il “Cobra” Giulio Giordani al San Donato Tavarnelle non le aveva mai fatte.

Quando però è entrato, in casa contro il Cannara è stato devastante sulla destra. Domenica scorsa a Città di Castello invece è stato tradito da un po’ di nervosismo: spinta per allontanare un giocatore dal pallone nel convulso finale e cartellino rosso (molto fiscale).

Giordani si è raccontato ai microfoni di Radio Rosa, lunedì 16 settembre, rispondendo alle domande di Paolo Bartalini.

Partiamo dal pirotecnico pareggio contro lo Sporting Trestina a tempo scaduto…

“Sono stati 90 minuti dove è veramente successo di tutto. Dopo l’espulsione di Salvadori abbiamo trovato la rete di Disanto che aveva accorciato le distanze; ma poi la troppa foga nel cercare il pareggio ha messo anche in me quel pizzico di nervosismo che mi è costato caro”.

Un girone con toscane, umbre e laziali. Tosto…

“Sono compagini molto toste e almeno per me è il primo anno che giocherò contro le squadre della regione dove sono nato (Giordani è nativo di Anzio, n.d.r.)”.

Dopo tre giornate di campionato il San Donato Tavarnelle è a 4 punti in classifica, bilancio?

“E’ un bilancio positivo anche se forse potevamo ottenere qualcosa in più. Siamo un gruppo ricco di giovani che sta gradualmente crescendo. Abbiamo fame e vogliamo dimostrare chi siamo”.

Giordani e il San Donato Tavarnelle, un solido legame.

“E’ la prima volta nel mio percorso calcistico di indossare per tre anni consecutivi la stessa maglia, e per me è un vero onore e una responsabilità che viene osservata dai giovani e dai senatori”.

Adesso turno casalingo con lo Scandicci, sabato prossimo…

“La squadra degli ex: Manganelli, Colombini e Carnevale, sta disputando un ottimo campionato. Cominceremo da martedì a dare tutto per preparare un match ricco di insidie”.

Il San Donato Tavarnelle, una società in crescita.

“Sono stati fatti grandi passi in avanti da parte di questa realtà che vuole gettare le basi per un futuro sempre più solido e radicato sul territorio. Le ambizioni vanno di pari passo con i progetti e i risultati che ogni anno si possono vedere sul campo”

Un sogno di Giordani con questa maglia?

“Uno l’ho già raggiunto, indossare la fascia di capitano al braccio. L’altro invece lo dedico al gruppo, a quello che nello spogliatoio e all’allenamento non ci diciamo a parole ma lo facciamo in campo. Dimostriamo chi siamo e raggiungiamo gli obiettivi prefissi per regalare una grande emozione a questa piazza, dove non manca niente per giocare a calcio e vivere in tranquillità”.

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