SAN CASCIANO – Partiamo con una premessa: la Champions Cup Fratres 2019 ha visto davvero tanti protagonisti e tanti giocatori meriterebbero di rientrare nella nostra TOP 7 finale. Tuttavia il nostro ruolo ci impone di sceglierne soltanto 7, quindi…

Partiamo dalla porta. Difficile schiodare dalla TOP 7 il numero 1 del Team Poretti: Matteo Ciappi.

Tantissimi i suoi interventi decisivi nel corso della fase a gironi e ben quattro rigori parati nelle fasi finali.

Due rigori anestetizzati ai Quarti contro gli All Blacks e due nella Semifinale contro i Saint Fons. Il classe ’97 si rivela l’arma in più del Poretti alla lotteria dei rigori.

In difesa Andrea Calonaci (Sultano B&C). La corazzata Sultano subisce poche reti e parte del merito è proprio suo.

Fisicità, tempismo ed un mancino che, sfoderato più volte dalla distanza, spesso si rivela letale.

Poi c’è Alessandro Poli (Team Poretti). Lo mettiamo in difesa perché Poli è praticamente ovunque.

Instancabile: recupera un’infinità di palloni a partita e quest’anno li butta anche in porta (ben 13 reti per lui nel corso del torneo).

Poli è il metronomo ed il motorino instancabile del Poretti. Perde il Pallone d’oro solo per una manciata di voti ma rimane senza ombra di dubbio uno dei migliori di questa edizione.

Capitolo centrocampo, il “cervello” è Tommaso Marchi (Sultano B&C).

È il leader tecnico del suo Sultano. Spesso ha trovato la giocata decisiva che ha aperto ai suoi la strada per il successo.

Il suo controllo di palla impeccabile, i suoi dribbling infallibili e le “sassate” in porta, lo inseriscono di diritto nella TOP 7.

Poi c’è Leonardo Saccardi (Team Poretti). Le squadre lo votano come miglior giocatore del torneo e come dargli torto.

Il Pallone d’oro Sancascianese è una continua spina nel fianco per i suoi avversari. In finale prende per mano la sua squadra e con una prestazione maiuscola conduce i suoi alla vittoria finale.

Due assist a Morelli ed un gol conferiscono al capitano del Poretti anche la palma di “Man of The Match” della finalissima.

Chiudiamo con Irjsian Taflay (My Style): quando tutti ormai pensavano che il titolo di Capocannoniere fosse già nelle mani di Bellini (appaiato a 25 reti, ben 9 in più di Taflay), non sapevano che Taflay ama le sfide, sopratutto quelle al limite del possibile.

Il bomber dei My Style realizza cinque reti nella semifinale contro I Muggini ed altri cinque nella finale contro i The Hooligans. Sale quindi a quota 26 reti, trionfa in classifica marcatori, e regala ai suoi la League Cup.

Davanti c’è Lorenzo Bellini (Disco Roech): la sua fase a gironi è da brividi. Chiude il Girone B con la cifra record di 24 gol segnati. In Champions contribuisce alla vittoria ai Quarti sul Bonomonte con un gol, salendo così a quota 25.

L’unico rimpianto? L’assenza in semifinale contro il Sultano B&C. Sicuramente i suoi Disco Roech avrebbero potuto impensierire maggiormente la retroguardia tavarnellina.

Chiudiamo con l’allenatore, Andrea Del Giudice (Team Poretti). Il Poretti è un’orchestra perfetta, diretta magistralmente dal suo “coach” Del Giudice.

Primo trofeo per il giovane e caparbio tecnico sancascianese. Il futuro è roseo.

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Redazione
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