Coppini festeggia col Belmonte la Promozione ottenuta nella finale con lo Staggia a Signa

PONTE A NICCHERI (BAGNO A RIPOLI) – Dicevano che era una di quelle squadre ricche di talento e individualità ma che non avrebbe mai vinto nulla. Dicevano che era uno di quegli spogliatoi impossibili da gestire. Dicevano che era una di quelle formazioni che non durano mica una stagione intera.

E invece. Domenica scorsa, il Belmonte ha smentito tutti: ha battuto una corazzata come lo Staggia nello spareggio-promozione al termine di due supplementari infiniti e ha varcato per la prima volta nella sua storia la soglia che porta alla Prima Categoria. Tutto vero. E con una rosa di fatto invariata rispetto alla stagione precedente.

A guidare i biancorossi dalla panchina c’è il mugellano Massimo Coppini. Pure anche lui aveva sentito mille volte quelle voci. Ma quando è arrivato al “Pazzagli” non se n’è nemmeno accorto.

“Sapevo ovviamente che erano calciatori fortissimi a livello tecnico, con ben cinque ragazzi che avevano vinto lo scudetto Allievi ai tempi della Sestese – racconta, qualche giorno dopo l’impresa – ma sembrava che a livello caratteriale ci fossero problemi, che anche a livello di allenamenti non fossero il massimo. Nulla di tutto questo. Sono rimasto spiazzato in positivo. Ho trovato un gruppo di ragazzi che ha sempre dimostrato grande abnegazione sul campo: e dire che si sono sempre allenati tre volte a settimana e senza rimborsi spese. Avevano solo bisogno di serenità evidentemente. Anche dal punto di vista disciplinare abbiamo subito pochissime espulsioni, segno di maturità caratteriale: eppure stiamo parlando di un gruppo giovanissimo. Un gruppo di ragazzi fantastici: molti di loro si frequentano anche fuori dal campo e si divertono con mille trovate goliardiche”.

“Quattro o cinque di questi giocatori – racconta – non ce li hanno nemmeno nelle categorie superiori. Questa vittoria è stata una grande soddisfazione per tutti. Anche perché la società non ci ha mai chiesto di vincere il campionato: aveva chiesto soltanto di valorizzare il patrimonio a disposizione”.

un momento dello spareggio tra Belmonte e Staggia

Domenica dopo domenica, il Belmonte ha invece fatto capire che stavolta non si sarebbe disciolto al sole della primavera, prima dell’obiettivo play-off: “Credo che davvero la qualità dei giocatori sia stata l’arma in più. Specie sui campi buoni questo ha fatto la differenza. È una squadra che vuol giocare sempre e, quando lo fa, lo fa bene: non per merito mio ma perché loro con questi valori non possono fare diversamente”.

Coppini segue i suoi dalla panchina

Poi è arrivato uno spareggio che pareva impossibile fino a un paio di settimane prima: “Siamo arrivati alla partita di Signa con un po’ di amaro in bocca, sia noi che lo Staggia, perché tutte e due le squadre avevano buttato via la possibilità di vincere prima il campionato. Ma in finale davvero non abbiamo sbagliato nulla: se si fosse andati subito sul doppio vantaggio non ci sarebbero state recriminazioni. E dire che nel finale abbiamo rischiato di subire l’1-1. A fine partita è venuto anche il capitano dei valdelsani a fare i complimenti ai ragazzi. Ma ora lo posso dire: non ho mai avuto paura di quello spareggio, perché la nostra squadra stava meglio degli avversari e perché i ragazzi anche in settimana erano sereni e convinti. Sono stati davvero tutti esemplari. Bravi, davvero tutti bravissimi. E il merito va anche alla società e ai nostri dirigenti che ci hanno messo a disposizione tutto il possibile anche a livello logistico, ci hanno sempre sotenuto e ci sono stati vicini sempre”.

Gabriele Fredianelli

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