STRADA (GREVE IN CHIANTI) – Claudio Michelacci ha tenuto il conto: 157 tra allenamenti e partite, in 256 giorni tra l’inizio della preparazione al Ferrone e la fine del campionato a Incisa: “I ragazzi erano stremati alla fine. Credo che mi abbiano odiato per quanto hanno dovuto lavorare”, scherza il mister del Chianti Nord, alla fine della sua quinta stagione in biancoverde.

Ma ne è valsa la pena, per firmare un’altra impresa della serie, stavolta in Prima Categoria, con una salvezza diretta (e anticipata) che ha il sapore del miracolo. Perché la squadra dopo una prima parte della stagione sempre sotto la linea di galleggiamento poi ha cominciato a correre come e più di tutte.

Nel girone di ritorno solo il Certaldo capolista ha fatto più punti. 26 punti in 15 partite, nel dettaglio, per gli uomoni di Strada in Chianti: cinque vittorie nelle ultime sei partite, senza che nessuno regalasse mai nulla a Cordini e compagni.

“Credo proprio che abbiamo fatto un’impresa – dice Michelacci – Un risultato che è frutto della forza del lavoro e della caparbietà di questi ragazzi che hanno dato tutto in ogni momento. Un bellissimo risultato per una società come il Chianti Nord, con un budget molto diverso da quello di altre piazza del girone”.

Non sono mancati i momenti difficili: “Le premesse non erano semplici. L’anno scorso siamo stati promossi grazie alla vittoria della Coppa Toscana. In campionato nel girone I erano passate Cerbaia e Malmantile, e sono retrocesse subito. Noi ci siamo salvati direttamente, grazie a un girone di ritorno al ritmo da seconda in classifica. Eppure a dicembre non abbiamo cambiato squadra, la rosa è rimasta la stessa di inizio stagione. Una rosa non molto diversa da quella dell’anno precedente e che, anzi, nelle prime settimane ha dovuto fare i conti con l’addio di Santoni, la quota su cui puntavamo di più”.

È fiero, Michelacci, di quanto hanno fatto i suoi ragazzi: “Lo dico. Sono più orgoglioso della salvezza di quest’anno che della Coppa dello scorso anno. La Coppa è stata qualcosa di meraviglioso che ci porteremo sempre dentro. Ma lo scorso anno sapevamo di avere una squadra competitiva per la categoria. Quest’anno invece era la prima volta in una realtà nuova e quello che abbiamo fatto è stato straordinario. Anzi, quello che hanno fatto: perché in campo ci vanno i ragazzi e quello che è venuto fuori è tutto merito loro”.

Merito anche di tutto l’ambiente: “La società ci è sempre stata vicina e ci ha messo a disposizione tutto quanto possibile. Persone come Marcello Rustioni, Samuele Matesi, Alessandro Baccani non sono mancati una volta al campo, non ci hanno fatto mancare nulla. E poi lo ripeto: la forza è stata nel lavoro. A un certo punto abbiamo fatto anche il quarto allenamento settimanale, con la rifinitura della domenica mattina: e quando vedi gente come Pedretti, Cordini, a 37-38 anni, Trentanovi e Porreca, che sono i primi a tirare la carretta e a non mollare mai e a diventare un esempio per i giovani e per tutti i compagni ecco che allora vengono fuori risultati come il nostro”.

Non sono mancati i momenti duri, quelli in cui era difficile immaginarsi un finale come quello che è invece è venuto fuori: “E’ vero che però a parte all’Impruneta alla quarta giornata non abbiamo mai perso con due gol di scarto. Ed è vero che abbiamo sbagliato anche quattro rigori decisivi tutti in scontri diretti con Pelago, Cerbaia e due a Legnaia. Se c’è stato un momento buio per me è stato quello della sconfitta in casa con la Grevigiana, quando comunque non meritavamo di perdere. Alla fine di quella partita ero molto arrabbiato. Ma la risposta da parte della squadra l’ho avuta la settimana dopo a Cerbaia. Abbiamo perso e abbiamo sbagliato un rigore al 93′. I ragazzi a quel punto sembravano davvero sfiduciati, ma io invece avevo capito che ce la potevamo fare davvero, avevo visto le giuste risposte in campo. E a quel punto i ragazzi sono stati bravi a crederci insieme a me e non abbiamo più perso”.

E così è arrivata quella salvezza che pareva un miraggio: “E’ stata più bella perché l’abbiamo ottenuta con le nostre forze e i nostri errori. In questi ultimi cinque anni il Chianti Nord ha fatto una crescita costante. Prima ci siamo salvati in Seconda, poi siamo passati a una salvezza tranquilla, poi è venuto il secondo posto, poi il terzo posto con Coppa e promozione. Adesso una salvezza in Prima, quella che forse è stata l’impresa più bella di tutte”.

Gabriele Fredianelli

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