PONTE A EMA (BAGNO A RIPOLI) – Tutti sui pedali per il grande Gino Bartali.

Domenica 5 maggio torna l’appuntamento con la “Staffetta Bartali” in ricordo di “Ginettaccio”, campione nello sport e nella vita, riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” per il coraggio con cui salvò centinaia di ebrei dalla deportazione trasportando documenti falsi nascosti nella sua bicicletta.

La manifestazione, giunta alla terza edizione, è organizzata da Uisp Firenze in collaborazione con Biciclettami, Comune di Firenze e Quartiere 3, e con il patrocinio del Comune di Bagno a Ripoli, di Firenze e della Regione Toscana. Parte del ricavato sarà devoluto a Fondazione Telethon.

Il ritrovo è alle 9 in piazza Santa Croce a Firenze. La carovana di “due ruote” partirà alle 9.30 per approdare al Museo Bartali a Ponte a Ema dopo aver percorso questo tragitto: piazza Santa Croce, via G. Verdi, via Fiesolana, via dei Pilastri, via L.C. Farini, via dei Pilastri, Borgo La Croce, via Leopardi, viale Gramsci, viale Mazzini, via Scaloja, via Bovio, piazza Oberdan, via Campanella, via Capo di Mondo, via Scipione Ammirato, via Piagentina, Lungarno del Tempio, Ponte da Verrazzano, viale Giannotti, piazza Elia dalla Costa, viale Europa, via Danimarca, piazza di Badia a Ripoli, via Chiantigiana, via Fortini, via Chiantigiana, Ponte a Ema-Museo Bartali.

Dopo la partenza dal sagrato della chiesa di Santa Croce, tappa alla Sinagoga in Via Farini dove il Rabbino consegnerà al capostaffetta una pergamena rievocativa della documentazione che Bartali usava inserire nel telaio della propria bicicletta.

Al termine della pedalata la pergamena verrà consegnata al museo Bartali di Ponte a Ema, dove sarà possibile visitare la mostra degli elaborati delle scuole: “Milite Ignoto”, “Villani” e “Vittorino da Feltre”. Al termine della manifestazione una delegazione renderà omaggio, nel diciannovesimo anniversario della morte, alla tomba di Gino Bartali.

Gino Bartali rischiò la vita per salvare quella dei perseguitati dai campi di concentramento. Usando la sua bicicletta per nascondere documenti falsi, il campione salvò ottocento persone.

Bartali, che per allenarsi era noto coprire grandi distanze, trasportava documenti falsi nel manubrio e nella sella della sua bicicletta e poi li consegnava alle famiglie dei perseguitati tra Firenze e Assisi. Israele ha riconosciuto il suo impegno nominandolo “Giusto tra le Nazioni”.

La nomina è un riconoscimento per i non-ebrei che hanno rischiato la vita per salvare quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste.Il ciclista toscano giocò un ruolo molto importante nel salvataggio degli ebrei da parte della Delegazione per l’assistenza agli immigrati (DELASEM), rete avviata dallo stesso Dalla Costa e dal Rabbino Nathan Cassuto.

Nel parco della zona di Terranegra (Padova) “il giardino dei giusti”, creato per onorare coloro che con la loro azione si sono opposti ai genocidi del ventesimo secolo, è stato piantato un albero con accanto una stele rievocativa del suo operato per il salvataggio dei cittadini ebrei.

La Staffetta Bartali è valida come prova del Campionato provinciale di Cicloturimo individuale e società (punti 4).

Premiazione alla società con il maggior numero di partecipanti alla Festa del Ciclismo a chiusura della stagione 2019.

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