Alessio Mamma (Fotocronache Germogli)

IMPRUNETA – “Sono stati quattro anni bellissimi: resterò per sempre un tifoso biancoverde”. E non potrebbe essere diversamente per chi è stato un capitano imprunetino da calciatore ed è stato uno dei protagonisti della bella avventura delle ultime stagioni dell’Atletico Calcio Impruneta.

Alessio Mamma non è più il direttore sportivo della società presieduta da Cesare Ameli: la sua prossima missione sarà con il biancorosso della Rondinella.

Intanto la scorsa settimana Mamma ha salutato la squadra: “Ho voluto espressamente dare la notizia di persona ai ragazzi e ringraziarli per quello che hanno fatto in questi anni. Sono davvero delle persone eccezionali, non solo dei bravi calciatori. E gli ho fatto l’in bocca al lupo per questo finale di stagione: non devono mollare di un centimetro e puntare all’obiettivo. Mi ha fato piacere il loro applauso alla fine del mio discorso, sono stati carini con me”.

Mamma, Perini e lo staff dell’Atletico Impruneta in visita a Ferrara da mister Leonardo Semplici nella scors stagione

Qual è il ricordo più bello di questi anni?

Sicuramente il 3-1 ai play-out con la Gallianese di tre anni fa. Valse la salvezza alla fine di un campionato travagliatissimo. Dopo il girone d’andata avevamo 10 punti, tutti ci davano per retrocessi. E invece vincemmo la nostra scommessa, con un vero miracolo sportivo. A me costò una bronchite per il bagno che mi fecero fare nei festeggiamenti: ma ne valse la pena!”.

Per voi è stata un’ascesa continua…

Sì, dopo quelli play-out abbiamo fatto poi una salvezza tranquilla e quindi un sesto posto. Quest’anno la squadra ambisce ancora ai play-off e comunque punta al quarto posto. Una continua crescita”.

Comunque finisce la stagione, è finito un ciclo all’Impruneta?

Questo dipenderà solo dalla società e non certo dalla mia partenza. Io ho avuto delle richieste nei mesi scorsi, ma avrei detto di sì solo alla Rondinella. Per un fiorentino, quando ricevi la chiamata di una società così ricca di storia e di prestigio è difficile dire di no. Io auguro all’Impruneta i migliori successi. Lo merita la famiglia Ameli in primis che ha fatto cose eccezionali e ci ha sempre messo tantissimo impegno”.

L’affetto per il biancoverde non passerà…

Rimarrò sempre uno dei primi tifosi di questa società. Sono stato il capitano in uno dei momenti più belli della storia dell’Impruneta calcistica e nel corso di questi anni il mio rapporto è stato qualcosa di simile più all’amicizia che non esclusivamente professionale. Rimarrò tifosissimo dell’Impruneta, sempre e comunque”.

Come l’ha convinta la Rondinella, al di là del blasone?

La Rondinela mi ha convinto perché c’è progetto importante in corso con l’obiettivo di tornare a certi livelli. Non certo alla Serie B che fu sfiorata tanti anni fa, ma certo di tornare a categorie più consone alla storia biancorossa. In questi anni la società è cresciuta tanto, con l’innesto di personaggi importanti come Malusci e Saturni nella Scuola Calcio e l’unione dell’Olimpia Firenze nel settore giovanile. C’è un consiglio direttivo numeroso, ci sono tanti progetti da portare avanti e c’è un presidente ambizioso come Lorenzo Bosi”.

Ha un ultimo ringraziamento per l’Atletico Impruneta?

La mia chiamata alla Rondinella è arivata anche grazie a quello che abbiamo fatto insieme a questi anni. Per questo ringrazio ancora la famiglia Ameli, i calciatori e mister Francesco Perini e tutto lo staff tecnico. Perini è un tecnico preparatissimo e spero che abbia il successo che merita, facendo il salto di qualità che si è guadagnato sul campo. E spero magari che in futuro le nostre strade si possano ricongiungere”.

Gabriele Fredianelli

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