Francesco Mattonai consegna il suo dono a Tonina Pantani, mamma del Pirata

BARBERINO VAL D’ELSA – Un’emozione forte. Di quelle che fanno battere il cuore a mille.

Venerdì 1 marzo è andato in scena al teatro comunale di Cesenatico lo spettacolo del barberinese (di Tignano) Francesco Mattonai, “Il richiamo della Salita”, sulla carriera di Marco Pantani.

Erano presenti tra i tanti, i genitori di Marco e il fan club ufficiale: Marco Pantani fan club Cesenatico.

“Proprio loro del fan club – ci racconta Francesco – hanno chiesto di poter addobbare per l’occasione i palchi del teatro con striscioni e immagini in memoria del ciclista, aspetto non tanto usuale in teatro, ma che mi ha riempito di gioia e mi ha fatto sentire ben voluto”.

“Ovviamente – ammette – è molto difficile raccontare una storia a chi ne sa più del narratore, perché per molti di loro Pantani è un ricordo vivo e personale. Gli applausi che hanno sottolineato alcuni passaggi significativi della mia ricostruzione degli eventi mi hanno indicato che il filo conduttore legato all’amore del Pirata per le salite è stato ben accolto”.

Il teatro di Cesenatico addobbato dal fan club

A Cesenatico Francesco è andato… oltre: “Ho realizzato due extra per lo spettacolo: il primo è l’aggiunta di un nuovo episodio, che finora mancava al racconto, la salita al santuario di Oropa del ’99, epica rimonta del Pirata. Non si può raccontare tutto e in un primo momento era stato scartato insieme ad altri episodi. Però col passare delle repliche ne ho sentito la mancanza, così ho deciso di reintegrarlo per l’occasione e lo farò anche in futuro”.

“L’altro – ci racconta ancora – è un omaggio che ho portato in dono alla famiglia Pantani, consegnandolo direttamente alla madre Tonina: un’illustrazione realizzata solo con caffè e vino dall’artista vinciana Giulia Rubenni, in arte Ghibli, pittrice che sfrutta molteplici materiali con maestria, dalla sabbia al cibo, appunto”.

L’illustrazione realizzata con caffè e vino dall’artista vinciana Giulia Rubenni, in arte Ghibli

“Alla sua abilità col caffè – tiene a dire in conclusione – ho chiesto di aggiungere il vino, come mio personale omaggio al Chianti, dato che i tanti commenti, aneddoti, emozioni riportatemi da amici e appassionati che avevo attorno hanno plasmato la nascita del mio racconto dal vivo, un modo per dire alla famiglia Pantani: il Chianti e la Toscana amano ancora molto il Pirata”.

P.M.

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