Oggi è un buon lunedì per noi tifosi viola.

Abbiamo improvvisamente dimenticato che l’ennesimo pareggio non ci serve quasi a niente, abbiamo dimenticato che l’Atalanta ha avuto più di un giorno di riposo rispetto a noi per l’importante partita di mercoledì, abbiamo dimenticato i tanti furti subìti anni addietro dalla strisciata di turno e forse abbiamo dimenticato anche il fallo di “polpastrello” oramai celeberrimo della gara di andata.

La scenata di Spalletti su Sky ieri sera devo ammettere che non sarà un trofeo, ma personalmente ha smosso dei sassolini che da tempo non venivano proprio sfiorati e ha spazzato via tutti questi malumori.

Un pezzo melodrammatico realista, eseguito con un furore e una convinzione superiori a quelle del compianto Mario Merola, drammaturgia moderna purissima. Occhi sgranati, gestualità, voce alta. Cercatelo su Youtube e pregustatevelo, davvero un capolavoro.

Non so come Abisso possa aver avuto la forza di confermare la sua decisione iniziale, per altro coraggiosa. Fischiare un rigore contro l’Inter al 95’ non è cosa da tutti i giorni… . Certo che, una volta riguardato, assegnarlo “di nuovo” diventa veramente complicato.

Molto ma molto meglio così, almeno la nostra proverbiale vena da “frignatori professionisti” si secca quantomeno per una settimanuccia (forse meno) e possiamo sorridere bel belli per questo insulso punticino che ci lascia quantomeno di buon umore.

La partita è stata difficilissima per tutti gli arbitri fin dall’inizio, con due gol sul pelo del fuorigioco, controllati entrambi per diversi minuti.

Poi un rigore invisibile apparso nettissimo subito dopo il controllo VAR, un gol annullato per un calcione di Muriel. Tantissimi episodi al limite e secondo me tutti corretti o confermati correttamente, un lavoro difficilissimo. Distrutto però sul finale, per nostra fortuna.

In campo si è vista un’Inter molto discutibile, che pungeva poco o nulla anche se in assoluto dominio sulla linea mediana, distrutta dalle solite prestazioni vergognose di Edimilson e Gerson soprattutto, tornati sui loro livelli meno che mediocri.

I nerazzurri si sono ritrovati in vantaggio con due tiri prendibili (quantomeno uno dei due) che Lafont ha solo sfiorato – anch’egli tornato anche lui su livelli di esplositivà paragonabili ai miei – e avevano allungato col preciso rigore del rivoltoso Perisic, capopopolo degli anti-Icardi come più volte dimostrato anche durante la gara (incredibile il richiamo a Politano dopo il gol che aveva “parzialmente dedicato” all’ex capitano).

Ma che fosse una partita magica lo si è capito quando Muriel – in chiaro calo – ha tirato un missile dai trenta metri che complice il vento è morto esattamente sotto  il sette alla destra di Handanovic, assolutamente imprendibile. La “dea bendata” stava soffiando forte sulla nostra vela e il finale lo ha dimostrato.

In classifica perdiamo una grande occasione per agguantare il sesto posto in coabitazione con molte altre, ma Pioli ha optato per una scelta conservativa: lasciare in panchina qualcuno più stanco e preservarlo per la semifinale di mercoledì.

Che ci avrebbe rimesso dei punti era ampiamente preventivabile, che avremmo potuto anche vincerla senza troppe difficoltà forse lo era meno. Avrà fatto bene?

Dario Del Gobbo

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