BAGNO A RIPOLI – Una convenzione con l’Università degli Studi di Firenze. E la nascita, che orai è una realtà, presso la Blue Clinic di Bagno a Ripoli, del “Laboratorio di Scienze Motorie applicate alla Medicina”.

Un’esperienza rivendicata con orgoglio dal presidente di Blue Clinic, Stefano Manneschi: “Siamo i promotori in Italia, da diversi anni, del Medical Fitness, ovvero un allenamento personalizzato guidato da professionisti laureati in Scienze motorie e fisioterapisti, coordinati da un team di medici, che permette di raggiungere gli obiettivi personali in completa sicurezza”

“Sia come percorso allenante – spiega ancora Manneschi – sia in continuità a trattamenti fisioterapici, a percorsi metabolici, a percorsi su patologie croniche stabilizzate”.

“E’ nata quindi – ricorda – in questo contesto, nel 2014, l’esigenza della Blue Clinic di stringere rapporti con l’Università degli Studi di Firenze. Cioè con l’organismo che, al massimo livello, può testare, monitorare e pubblicare i lavori e le ricerche e che può supportare il nostro percorso di crescita professionale. Ed è per questo che il dottor Paolo Bosi, laureato in Scienze motorie e responsabile del Medical Fitness presso la nostra struttura, ha avuto l’incarico di docente in alcuni corsi universitari presso il laboratorio”.

Nasce così la convenzione con il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università degli Studi di Firenze. E nasce, soprattutto, all’interno di Blue Clinic, il “Laboratorio di Scienze motorie applicate alla medicina”.

Gli obiettivi del Laboratorio sono: sviluppare progetti di ricerca di comune interesse anche commissionati da soggetti terzi; svolgere attività formative specialistiche (tesi di laurea, tirocinio, post-laurea) e orientamento.

Le principali tematiche di ricerca sono: valutazione degli effetti dell’attività motoria guidata e personalizzata in diverse condizioni fisiologiche e patologiche; elaborazione di programmi di allenamento personalizzati ed adattati; validazione di metodiche di allenamento, di tecniche e di materiali per lo sport e l’attività motoria; elaborazioni di metodiche didattiche innovative.

Il responsabile del laboratorio è il professor Massimo Gulisano, presidente del corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università degli Studi di Firenze, che si avvale della collaborazione del professor Mario Marella, docente di Scienze motorie dell’Università degli Studi di Firenze, coadiuvato in particolare dal dottor Paolo Spicuglia e dalla dottoressa Marta Radini.

Inoltre collaborano con il laboratorio due team: uno composto da professori universitari e uno composto da operatori della Blue Clinic, coordinati dal presidente di Blue Clinic Stefano Manneschi e dal dottor Paolo Bosi.

Le attrezzature a disposizione del Laboratorio sono numerosissime: pedana baropodometrica e stabilometrica, elettromiografo di superficie, metabolimetro, telemetria della frequenza cardiaca, spinal mouse, spyro tiger, accelerometro BTS, bilancia bioimpedenzometrica.

Attrezzature fornite dall’Università mentre i locali (Laboratorio di ricerca e aula formativa), e il mantenimento strutturale degli stessi, sono a carico di Blue Clinic.

Dall’apertura fino ad ottobre 2018 sono stati 500 gli studenti che hanno partecipato alle attività del Laboratorio, di cui 50 hanno collaborato con continuità alla vita del Laboratorio stesso; 35 le tesi di laurea sui risultati di attività del Laboratorio, e studenti che hanno svolto il tirocinio presso il centro.

Gli ambiti di ricerca più significativi finora affrontati sono stati: la metodologia PAP (Post-Activation Potentiation), la performance canora dei cantanti lirici professionisti, elettromiografie di superficie per indagare i cambiamenti nel movimento dopo un intervento oncologico al seno, Bio-meccanica).

Dai risultati delle ricerche sono stati pubblicati articoli su riviste nazionali ed internazionali e un libro (risultato di cinque anni di ricerca) “Warm up e moderni approcci all’allenamento- La metodologia PAP Post-Activation Potentiation”.

“La scelta del nome “Laboratorio di Scienze Motorie applicate alla Medicina” – spiega il professor Gulisano – non è casuale. Anzi, ribadisce con forza il concetto che l’attività sul corpo è attività sanitaria. Infatti l’attività motoria ha efficacia farmacologica e per questo va saputa “somministrare” e gestire”.

“L’approccio metodologico dell’Università dovrebbe cambiare – fa eco il professor Marella – partire dalla pratica (conoscenza e manipolazione degli strumenti per arrivare alla teoria”.

“L’esperienza di ricerca del Laboratorio – conclude – testimonia che operare in prima persona in situazioni reali e utilizzare appieno apparecchiature e strumenti, non solo porta a risultati nella ricerca, ma migliora significativamente le competenze degli studenti-futuri professionisti. Li spinge a studiare e ricercare nelle letteratura nazionale e internazionale gli agganci scientifici più corretti”.

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