SAN CASCIANO – E’ il grande specialista delle promozioni. In particolare nel salto dalla Seconda alla Prima categoria. Una sorta di marchio di fabbrica.

C’è riuscito anche lo scorso anno a Cerbaia. Che a dispetto dei pronostici ha lasciato, per accasarsi alla Sancascianese, alla corte del suo ex calciatore, ora ds gialloverde, Duccio Becattini.

SportChianti ha incontrato, a poche settimane dal via per questa nuova avventura, Paolo Mannucci.

Paolo Mannucci, a San Casciano per una nuova avventura: quale lo spirito con cui affronta l’annata che sta per iniziare?

“Con molto entusiasmo. Ho iniziato lì la mia carriera, nel 1997, ed avevo sempre sperato in una chiamata”.

Ha lasciato Cerbaia dopo aver conseguito l’ennesima promozione dalla Seconda alla Prima categoria. Nessun rimpianto?

“Mi è dispiaciuto lasciare Cerbaia: sono stati due anni belli intensi e vincenti, ma sinceramente non ho sentito da parte della società la necessaria fiducia per poter continuare. E non so dire perché, evidentemente avranno le loro ragioni. Oppure il discorso che… io sono buono solo per la Seconda, ha fatto sì che pensassero che per la Prima nn sono adatto”.

Domanda antipatica… come giudica la scelta di Francesco Contieri come suo sostituto?

“Francesco nei due anni che è stato con me ha dimostrato tanta passione e di intendersi di calcio. Chiaramente inizia ora ad allenare, e una Prima categoria con una neopromossa è un bel banco di prova. La scelta non la giudico, non sta a me farlo e non mi interessa”.

Soddisfatto della campagna acquisti portata a termine dal ds Duccio Becattini? Manca ancora qualcosa?

“Duccio ha svolto un grande lavoro, e non lo dico per ruffianeria. Chi mi conosce sa che magari lo dovevo essere in tante occasioni: è giovane e carico di entusiasmo, San Casciano è il suo paese, quindi è motivatissimo. In più è un eccellente organizzatore e un leader: e io penso che se vuoi essere protagonista nel calcio, la stoffa del leader devi averla. La squadra è completa in ogni reparto, ci teniamo un’eventuale ciliegina per il finale…”.

Come “vede” la sua Sancascianese? Come farà giocare i ragazzi?

“Non ho un modulo di gioco dogmatico. Negli anni ho vinto e perso con difese a 3 e a 4, con le mezze punte e un centravanti, con due punte… diciamo che il mio modulo di base è l’albero di Natale, il 4-3-2-1. Ma sceglierò in base alle caratteristiche dei giocatori”.

Quale l’obbiettivo che si pone? C’è qualcuno dei giocatori su cui si sente di puntare molte delle sue “fiches”…?

“L’obiettivo principale è migliorare lo scorso campionato, poi vediamo strada facendo. Abbiamo acquistato molti giocatori quotati: Lumachi, Brucia, Sima, Corsinovi, più i miei “fedeli” Badini, Damiani, Fossi. Ho molta fiducia nei sancascianesi confermati, perché per me non valgono i 22 punti dello scorso anno ma molto di più. Poi ho ripreso due mie vecchie conoscenze, che mi hanno aiutato a vincere vari campionati, Collacchioni e Sousa. E se tornano quelli di un tempo… ci divertiamo”.

Matteo Pucci

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