GREVE IN CHIANTI – È nata quasi per caso, la passione di Luca Scortichini per il mondo della boxe.

Un grevigiano doc che, in seguito ad anni ed anni di calcio, dopo aver visto un film, ha iniziato ad interessarsi ad un’attività tutta differente. Tra un allenamento e l’altro ha raggiunto la categoria agonistica e, circa un mese fa, si è portato a casa la prima vittoria.

“Fino a ventisei anni ho sempre giocato a calcio – racconta Luca – Dopo tutti questi anni però, non ne ero più così entusiasmato. Decisi di iniziare ad andare in palestra, giusto per continuare in qualche modo a tenermi in forma. È stato per caso che, dopo aver visto il film The Million dollar baby, mi è passata per la testa l’idea di iscrivermi ad un corso di boxe….e da lì ho iniziato”.

Prima qualche anno tra gli amatori, poi il passaggio per vari motivi ad un’altra palestra, la Fight Academy di Figline Valdarno (dove Luca si allena tuttora), un nuovo allenatore e tante nuove motivazioni. Tutti step che lo hanno portato a tentare la strada agonistica, una scelta che ha già prodotto i primi frutti.

Sabato 9 giugno, presso il Palasport di Matassino a Figline, Luca parteciperà ad un nuovo incontro e sfiderà Andrea Solare.

Eppure nella sua preparazione non è previsto solo l’allenamento fisico ma piuttosto un dieta ferrea. Che, insieme ad uno stile di vita sano, sono l’aspetto fondamentale di essa.

“Principalmente – ci spiega infatti – la preparazione di un incontro di boxe consiste nel rientrare nel peso della categoria in cui si combatte. Io, che sono qualche chilo in più di peso forma rispetto a quello della mia categoria, devo fare in modo di perderli con la corsa, tanto sudore e veramente pochi carboidrati”.

Ma non solo, chi pratica boxe ha necessità di dormire almeno sette ore ogni notte, altrimenti né il corpo, né la mente reggerebbero.

Così come quando si avvicina un incontro ci si possono scordare alcol, fumo e cibi pesanti, che ovviamente hanno conseguenze pesanti sul “fiato”.

Quello che ci tiene a sottolineare Luca è che nella boxe, diversamente da quanto crede chi non la conosce, non ci sono solo cazzotti ma una lunga preparazione, che ovviamente non può prescindere da un allenamento anche mentale.

“Di violento nella boxe c’è ben poco – racconta – Si combatte in una condizione di parità, senza alcun tipo di arma e accettando semplicemente lo scontro. Personalmente penso che ci sia molta più violenza e maleducazione in altri sport come il calcio”.

Infine conclude dicendoci: “Ad un incontro vince chi si è preparato meglio, chi è più bravo e lo dimostra, e spesso chi perde si complimenta con l’avversario. Prima di salire sul ring non ho paura proprio perché non si tratta di fare solo a botte. Per quanto riguarda quello che succederà dopo invece non ho programmi ben definiti… se non quello di mangiarmi tre pizze!”

Gioia Baldi

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