Il riassunto del San Donato Tavarnelle, di quello che trasmette questa società perfettamente organizzata ma orgogliosamente “di campagna”, che sabato 19 maggio, di fronte a 600-700 tifosi gialloblù entusiasti (con tantissimi bambini), avrebbe stra-meritato di vincere la Coppa Italia Dilettanti, è tutta nel video che vedete qua sotto.

E’ in un presidente, Andrea Bacci, uomo di sport come pochi, che accoglie al rientro negli spogliatoi del “Gino Bozzi” delle Due Strade i suoi ragazzi appena sconfitti, dopo il rigore calciato sul palo da Nicola Pozzi.

Bacci che la sera prima della finalissima aveva fatto lasciare sui cuscini dei suoi giocatori, in ritiro al Borgo di Cortefreda, una lettera in cui li ringraziava di tutto.

Occhi lucidi, cuore aperto. Una carezza per tutti quelli che passano. Perché la sconfitta può essere anche dolce quando fai sport. Quando fai calcio nel modo giusto.

Accanto a lui arriva una vera e propria “icona” del calcio tavarnellino. Luciano Santucci, uomo di profonda umanità, con quella sua voce inconfondibile e quel legame profondo con il Tavarnelle prima e il San Donato Tavarnelle poi.

Anche lui accoglie i “suoi” ragazzi uno per uno. Dà un buffetto pieno di tante cose a Nicola Pozzi.

Uno che ha calcato i campi di Serie A. Uno che ha fatto innamorare i tifosi doriani, empolesi. Ma che, siamo sicuri, avrebbe dato una gamba per segnarlo quel rigore.

Un Luciano Santucci sempre in panchina accanto a quel mister, Roberto Malotti, che arrivato a metà stagione ha fatto innamorare tanti appassionati: e appena passa, il mister, lo abbraccia come si può fare con un fratello.

Poi ci sono le parole di Malotti, personaggio che si è calato alla perfezione in una piazza perfetta per lui. Che parla di valori, di rispetto, di uomini prima che di calciatori. Parole che, purtroppo (speriamo di essere smentiti), sanno quasi di addio.

Eravamo venuti via dal “Bozzi” coinvinti che mai come in questo caso una sconfitta non era stata tale. Vedendo questo video lo pensiamo una volta di più.

Al San Donato Tavarnelle spettano solo applausi: da parte di tutto il calcio, di tutto lo sport chiantigiano.

Matteo Pucci

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