BARBERINO VAL D’ELSA – Trasmette una grande gioia mister Maurizio Temperini. Per l’allenatore del Barberino Val d’Elsa, la salvezza conquistata domenica 20 maggio ai play out contro il Cubino è stata il coronamento di una rincorsa iniziata con il suo arrivo nella società del presidente Armando Conforti.

Arrivato all’inizio di dicembre 2017 al posto di Simone Gori, Temperini ha guidato gli arancioni in una rincorsa a perdifiato. Che ha visto svanire per un soffio la salvezza diretta. Per un gol.

Ma che poi nella partita decisiva, nello spareggio che vale una stagione, ha visto esplodere tutta la gioia.

SportChianti lo ha incontrato poche ore dopo la vittoria. Che vuol dire Prima categoria anche per la stagione 2018-19.

Mister… che salvezza è stata questa? Come la definirebbe?

“E’ stata una salvezza molto bella, la definirei la vittoria di un bel gruppo di ragazzi, soprattutto giovani. Considerate che anche contro il Cubino giocavamo con due ’98, tre ’97 e un ’96”.

Come ha trovato la squadra quando è arrivato? E come ha lavorato?

“Ho trovato una squadra un po’ demotivata, che non credeva più in se stessa. Ho lavorato molto sull’aspetto mentale, e anche su quello fisico”.

Quanto influisce il dover giocare in uno stadio lontano dal proprio paese (il Barberino gioca a Staggia per indisponibilità del terreno di gioco vicino alla pineta, n.d.r.)? In una squadra che, peraltro, ha molti ragazzi di zona…

“Onestamente non credo che abbia influito molto, dato che comunque ormai sono già diversi anni che giochiamo lontano da Barberino”.

C’è stato un momento in cui ha pensato… no, non ce la facciamo.

“Sinceramente ho sempre creduto nella salvezza, perché domenica dopo dopo domenica i ragazzi sono migliorati molto. In tutti gli aspetti: fisico, mentale, tecnico e tattico”.

E uno invece in cui ha detto, sì… questa salvezza la raggiungiamo.

“Alla fine siamo arrivati quint’ultimi, a pari merito con il San Clemente, e solo per un gol nello scontro diretto ci siamo ritrovati a fare questa gara. Per cui sentivo che i ragazzi questa salvezza se la sarebbero conquistata”.

Si sente di dedicarla a qualcuno in particolare?

“Una dedica particolare la voglio fare proprio a loro, a questi ragazzi che mediamente sono giovani e si sono messi a disposizione con grande voglia di migliorarsi. Con umiltà e sacrificio. Oltre ovviamente alla società del Barberino, che conoscevo in quanto ho avuto un trascorso da giocatore: anche loro fanno tanti sacrifici per darci la possibilità di fare questo campionato”.

Il prossimo anno la ritroveremo a Barberino?

“Mi piace vivere alla giornata, quindi per il momento mi godo questa salvezza. Sperando comunque di parlare con la società il prima possibile”.

Matteo Pucci

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