GREVE IN CHIANTI-BAGNO A RIPOLI – Weekend nazionale in quel di Orvieto, in cui si è svolta la Coppa Italia, competizione per cinture da bianca a blu, quello del 12 e 13 maggio.
Ultima gara della stagione del circuito Fik e per la Tzubame la fine col botto di un anno pieno di soddisfazioni.
Non è stata una gara semplice per i sei karateka grevigiani viste le categorie stracolme di atleti e le varie prove da superare.
Gabriele Maiellaro ha sicuramente fatto l’impresa mastodontica dell’intera manifestazione e ha lasciato tutti a bocca aperta.
Nove anni, il piccolo Gabriele, soprannominato dai suoi amici in palestra “Figo”, in una categoria di 33 bambini è riuscito a superare tutti i turni fino a vincere l’oro nel Kata (forma).
Gabriele, allievo del Maestro Michele Romano, sebbene così piccolo nutre già una grande passione per questo sport, che lo porterà sicuramente a raggiungere traguardi importantissimi.
Altre grandi soddisfazioni per gli insegnanti Marco Diani e Francesca Gentile sono arrivate dai ragazzi del corso di Bagno a Ripoli.
La piccola Alice Gosi, 10 anni, cintura gialla con il cuore da guerriera e con una dedizione da fare invidia, è riuscita, anche lei, a conquistare il gradino più alto del podio sbaragliando la concorrenza fatta di cinture arancio e arancio/verde.
Duccio Fabbri, cintura blu appena dodicenne e segnato da una costanza irrefrenabile, migliorando giorno dopo giorno è riuscito a portare a frutto i suoi sacrifici. E, di fatto, è arrivato secondo nel Kata conquistando l’argento, con un solo decimo di punteggio di differenza dal primo classificato.
Lorenzo Piccini, 10 anni cintura arancione, sebbene si sia cimentato nella specialità del Kumite da solo qualche mese è riuscito comunque a conquistarsi il suo meritatissimo bronzo, dopo aver perso il combattimento contro il vincitore della categoria.
Matteo Ciancaleone ed Elisa Cravedi, superate le fasi eliminatorie, sono arrivati in finale sfiorando il terzo gradino del podio.
Tenendo conto dell’ottimo livello e dei numeri di questa gara nazionale è stato comunque un risultato di cui andare fieri, anche se… con un po’ di rammarico.
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