TAVARNELLE – Una partita per fare la storia. Sabato pomeriggio alle ore 16.30 allo stadio “Bozzi” di Firenze, il San Donato Tavarnelle si giocherà la finale di Coppa Italia di Serie D contro il Campodarsego.

Nell’avvicinarsi all’evento, abbiamo deciso di raccontarvi la storia di Gabriele Vecchiarelli, giovane terzino (o esterno come si dice oggi) classe ’98 dei gialloblù.

La carriera di Gabriele inizia non molto lontano dalla cittadina di cui adesso difende i colori.

Come molti bambini, inizia a tirare i primi calci al pallone nel suo paese di origine, Certaldo, arrivando anche, se pur “pulcino” a vestire la maglia numero 10 viola.

Ma il giocatore del San Donato Tavarnelle non ha iniziato a giocare dal primo anno (cioè a 6 anni), come molti suoi amici di quel tempo: “Ho sempre seguito il calcio fin da bambino, ma ho iniziato un anno più tardi rispetto a tutti i miei amici di scuola – ci spiega – prima di iniziare a giocare nel settore giovanile a Certaldo praticavo nuoto. Non ho iniziato subito perché le cose in piscina andavano bene, e mi avevano chiamato anche per le gare agonistiche”.

Poi la passione per lo sport più famoso al mondo è stata troppo forte, le vasche e le corsie hanno dovuto far spazio a pallone e maglie sporche da lavare dopo gli allenamenti.

Tanto divertimento in quel di Certaldo, tra campionati provinciali e vari importanti tornei in trasferta, tra Cesenatico e Viareggio, passando per Pomarance.

Dopo Certaldo, la grande occasione. “La chiamata del Siena è stata molto importante per me, perché non si può rifiutare una squadra professionistica”.

Quattro anni nella città del Palio, fino al fallimento del club.

Gabriele cambia casacca, ma non provincia; il Poggibonsi lo preleva da quello che restava del Siena Calcio, poi arriva la grande occasione da titolare in Serie D con in San Donato Tavarnelle.

Ma com’è, passare dal settore giovanile alla prima squadra? “Per me è stato molto utile l’anno a Poggibonsi a tal proposito. Da gennaio, l’allenatore mi portava spesso ad allenarmi con la prima squadra. Ero sicurissimo di non giocare, perciò andavo ad allenarmi in prima squadra senza tante pressioni e questo mi ha permesso di rendere al meglio e adeguarmi meglio di altri che avevano più pressioni di me”.

il n.21 gialloblù in azione contro il Finale Ligure

Ogni calciatore, ogni persona ha un carattere proprio. “Per qualcuno – racconta Vecchiarelli – a livello caratteriale può essere una cosa negativa, per altri invece uno stimolo. A me ha aiutato molto il fatto di essere libero di testa”.

Tante soddisfazioni in quel di Poggibonsi, in particolar modo nei primi due anni di giovanili.

Il terzino del San Donato Tavarnelle conquista al suo primo anno la vittoria del campionato Allievi Regionali, ma il successo più bello arriva l’anno successivo.

Il Poggibonsi Juniores a Camaiore durante le finali del campionato nazionale conquista lo scudetto, bissando in modo esponenziale la vittoria dell’anno precedente.

La società giallorossa non naviga in buone acque, e il terzino classe ’98 durante l’estate 2016 riceve tante proposte, tra cui quella del San Donato Tavarnelle.

Ecco com’è andata la trattativa che lo ha portato al “Pianigiani”: “L’anno prima a Poggibonsi c’era mister Ghizzani, poi passato al San Donato Tavarnelle quell’anno – ci spiega il numero 21 giallo blu – il mister mi conosceva, e lui e il direttore sportivo mi chiamavano spesso. Mi trovavo molto bene a Poggibonsi, perché se a Poggibonsi la situazione fosse stata un po’ più chiara, molto probabilmente sarei rimasto lì. Poi la nuova società, ha “scaricato” la squadra Juniores e dato che a Tavarnelle mi volevano a tutti i costi ho accettato l’offerta”.

Ma non è stato facile lasciare Poggibonsi, anche perché non si diventa campioni d’Italia tutti gli anni: “Dato che avevamo vinto lo scudetto sì, mi è dispiaciuto. Il gruppo era un gran bel gruppo e in due anni avevamo praticamente vinto tutto. Molti di noi Juniores, forse, sarebbero potuti passare in prima squadra”.

il raddoppio di Vecchiarelli contro il Potenza in semifinale di Coppa Italia

Durante la seconda stagione a Poggibonsi, per Vecchiarelli arriva anche l’emozione dell’esordio in prima squadra in Serie D.

Adesso, da anni viene impiegato come terzino sinistro, ma come vi abbiamo anticipato, da giovanissimo veniva impiegato addirittura sulla trequarti.

Sin dagli esordi nel ‘paese del Boccaccio’ veniva impiegato come trequartista, dispensando assist per i compagni e andando spesso e volentieri a segno.

Da trequartista a terzino il passo non è proprio breve. E allora ci siamo fatti spiegare l’evoluzione del suo ruolo: “Sì, a Certaldo venivo impiegato da trequartista. A Siena l’allenatore dopo un mese di allenamenti mi disse che mi avrebbe visto bene sull’out basso di sinistra. Mister Gasperini mi dava consigli e mi aiutava molto, così mi sono adattato velocemente. A volte ho giocato anche mezz’ala, ma la mia storia di terzino parte da lì”.

Tante soddisfazioni a Poggibonsi, ma anche quest’anno. Anche se le cose ad inizio stagione non andavano benissimo al San Donato Tavarnelle. Un cambio in panchina, una salvezza raggiunta e una finale ancora tutta da assaporare.

“La squadra sta vivendo bene questa settimana che ci accompagnerà alla finale – spiega – Siamo tranquilli, mister Malotti sta cercando di trasmetterci sia tranquillità che cattiveria agonistica. E’ una partita secca e non è che capita tutti gli anni di giocarsi le finali”.

Trentotto presenze stagionali tra campionato e coppa, con due gol all’attivo, uno per competizione.

Un bottino niente male per un calciatore alle prime esperienze tra i grandi e perdipiù in un campionato difficile come la Serie D.

L’emozione di segnare un bellissimo gol al Potenza in semifinale di Coppa Italia è stata tanta. Ma adesso è già tempo di pensare alla finalissima contro il Campodarsego: mancano solo due giorni.

Gabriele Taverni

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