La Fiorentina si è salvata con molte giornate di anticipo.

È riuscita a non partecipare all’Europa League, in modo così da non dover aver bisogno in futuro di una rosa più ampia.

Il bilancio è largamente in attivo.

In mezzo ad una serie di giocatori totalmente impresentabile ne abbiamo scoperti 2 o 3 di indubbio valore e sia per quest’anno che per i prossimi abbiamo in casa plusvalenze pressoché assicurate.

Eccovi spiegata la “stagione da incorniciare”.

No, ovviamente Andrea Della Valle non voleva dire questo, lui queste considerazioni non le fa mica.

Non ne ha né facoltà di farlo né percezione per dirlo.

Non per niente oramai da tanti anni gli è stato affiancato un manager vero, quel Cognigni che taglia (soprattutto) e cuce all’interno della società e che gestisce il 110% degli affari della Fiorentina, dai colori delle maglie agli ok finali per le trattative di mercato.

Sì, Andrea non intendeva davvero quel che ha detto. Il problema però è che l’ha detto.
Una stagione che umanamente va molto oltre il tragico e che sportivamente va appena sopra il dignitoso.

Per una serie di ragioni extra-sportive ci siamo trovati ad un certo punto della stagione ad avere obiettivi sportivi e già questo siamo costretti a doverlo considerare come il massimo al quale si può ambire.

Perché non lottiamo per assolutamente niente oramai da diversi mesi e le prospettive non sono buone, checché ne dicano gli altri. E se ti ritrovi a sperare in qualcosa, beh, è quasi un miracolo. Che poi comunque non si concretizza.

Chiedo scusa ma per me questo non è affatto sufficiente.

O si fa una squadra di calcio vera, creata per costruire qualcosa evitando le solite compravendite oscure di tizi sconosciuti in Portogallo o di ragazzotti slavi acquistati a peso d’oro, con 3 terzini da Serie A, un altro centravanti di livello e due buoni centrocampisti, oppure si fa cassa e si crea una squadra di soli giovani che punti alla salvezza e nient’altro.

Non se ne può più di una squadra ibrida, incapace né di far ripartire un ciclo, né di avere l’esperienza per concretizzare qualche obiettivo. Il livello si è appiattito in modo terribile e non sembra esserci scampo.

Io voglio fuggire da questa idea di calcio, più velocemente possibile.

Io la voglio davvero una stagione da incorniciare.

Ricordando bene solamente una cosa: la vera stagione da incorniciare sarà quella in cui questa gestione se ne andrà.

Dario Del Gobbo

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