TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – “Quello che succede sul palco è qualcosa di indescrivibile: le luci, i vestiti scintillanti, il pubblico lì a guardarti. Sono riservata e timida nella vita di tutti i giorni, ma poi al momento di salire sul palco mi trasformo, cambio continuamente e cerco di dare tutta me stessa”.

Da oltre quindici anni Carolina sente ogni volta quella magia. Da quando a nove anni seguì l’invito di un’amica e lasciò il pattinaggio per entrare a Tavarnuzze nella scuola di Arcoballando, cominciando con la classica e dedicandosi poi a moderna e hip hop.

E oggi, a 25 anni, l’imprunetina Carolina Mattioli è lì che ogni giorno, nella stessa scuola, insegna a bambine e adolescenti quella che lei stessa ha imparato in questi anni.

Ha studiato con Simona Gianfortuna e Elisa Mattolini, hip hop con Chiara Basile, poi a 13 anni ha vinto una borsa di studio all’Opus Ballet “e lì c’è stato un cambiamento in me – spiega – E’ una scuola di livello professionale ma lì ho capito che nella vita non volevo diventare una ballerine professionista. Volevo fare altro. Volevo insegnare”.

E così Carolina già al tempo delle superiori inizia ad affiancare le maestre durante le lezioni e a fare le prime sostituzioni. Tanto che al momento della scelta dell’Università decide di rinunciarci per dedicarsi all’insegnamento della danza. Le sue lezioni, oltre che ad Arcoballando, si svolgono anche alla Beat School Sancat di Chiara Basile.

“Adesso mi mancano gli ultimi esami per completare il percorso di formazione come insegnante che mi permetteranno di occuparmi anche degli adulti. Intanto mi dedico alle bambine dai quattro anni in su e a gruppetti di adolescenti”.

“Mi piace tanto insegnare, adoro i bambini e vedo che anche i più piccoli mi vogliono bene. Sono un’insegnante severa dal punto di vista della disciplina. Perché fin dai primi passi i bambini devono capire che questa è un’arte ancor prima che uno sport. Quindi è vero, posso sembrare severa ma si tratta solo della disciplina, dell’educazione e del comportamento”.

Carolina è entusiasta quando parla delle sue allieve: “Con le più piccole hai subito delle soddisfazioni, ti accorgi subito di chi è più portata per la danza, chi possiede le doti fisiche giuste. E quando crescono si crea un bellissimo rapporto di complicità, ti vedono come una sorella, si confidano, ti raccontano. Mi piace questo rapporto sereno, le chiacchiere che si fanno negli spogliatoi”.

Quello di Arcoballando è una scuola molto vicina all’ambiente familiare: “c’è da sempre un bel clima. E capita spesso di passare le serate insieme a guardare insieme il cinema. Ci mangiamo una pizza e con piccoline guardiamo i cartoni animati con le ballerine. Oppure coi più grandi si guardano i grandi classici sul mondo del ballo. Siamo proprio una grande famiglia”.

Intanto le giovani ballerine tavarnuzzine si preparano al saggio del 27 maggio all’Obihall: “Non vi posso dare troppe anticipazioni. Vi posso solo invitare a vederlo perché sicuramente ne varrà la pena. Come ogni anno ci affidiamo anche all’aiuto di un regista che renda lo spettacolo più teatrale, più coinvolgente anche per chi è meno vicino al mondo della danza”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

La redazione di SportChianti dà spazio, ogni giorno, a tutti gli sport nei comuni chiantigiani: calcio, pallavolo, basket, pallamano, baseball, karate, danza, ginnastica, ciclismo...