Riccardo Saponara

Si è ribaltato tutto.

Avevamo una squadra mediocre, dove solo un ragazzo – che non per niente era capitano – credeva nell’impegno e nella qualità di tutti.

Una squadra che non aveva continuità, intensità, che fluttuava senza senso nelle posizioni di mezzo, che si perdeva in stupide polemiche “social” o in errori banali.

Le tragedie uniscono, compattano, ma qui siamo ad un caso limite.

Sia a livello individuale che collettivo siamo di fronte ad una metamorfosi più unica che rara ed è complicato dare spiegazioni calcistiche a tutto questo.

Sono in tanti (e tutti molto più esperti e capaci di me) a dire chiaramente che la Fiorentina a Roma abbia vinto col catenaccio e immeritatamente.

Io non sono d’accordo. La Fiorentina se vogliamo “ha giocato all’italiana”, quel gioco che da sempre ci ha dato soddisfazioni ad ogni latitudine. Ma non mi è parso questo grande furto, pur leggendo statistiche impietose.

In campo c’erano una rappresentativa stanca composta da giocatori di altissima caratura tecnica; contro una squadra di calcio molto preparata, composta da giocatori inferiori ma molto più pronti atleticamente e concentrati sulla gara.

Tutto questo nel calcio fa la differenza molto spesso.

E quella squadra che faceva addormentare sul divano dopo 10 minuti adesso fa sinceramente emozionare. E si ritrova settima da sola in campionato dopo 6 vittorie di fila, in piena zona Europa League.

L’uomo del cambiamento è Riccardo Saponara.

Personalmente è uno dei pochi che ho sempre sostenuto, in quanto secondo me unico giocatore di altissimo tasso tecnico in rosa.

Saponara è assieme a Sportiello quello che si è più esposto mediaticamente in merito alla tragedia Astori, ragazzi ancora giovani ma comunque con un’ottima esperienza in Serie A.

Ragazzi che si sono presi tutti sulle spalle, che stanno guidando la squadra in campo con classe limpida.

L’assist per la prima rete di Benassi e l’intervento sul missile di Strootman sono solo due esempi di quanto stiamo vedendo da 40 giorni a questa parte.

Gli altri 9, chiunque siano, li seguono senza esitare sempre rimanendo all’interno dei dettami che mister Pioli insegna durante la settimana.

Adesso il campionato è a sole 7 gare dalla fine e sono tutte molto complicate. Ci ritroviamo contro squadre sempre in lotta per qualcosa.

Ricordo bene quanto scrivevo fino a un mese e mezzo fa e penso ancora tutte quelle cose, ma la realtà adesso è cambiata radicalmente.

Adesso non ce ne frega più niente di chi incontreremo domenica prossima. Continuiamo così e basta.

Sarà sicuramente difficile ma questo gruppo è abituato a ben altro. Il campo per questi ragazzi sta diventando uno scherzo.

Che non manchi sostegno adesso. E non mi riferisco certo alla curva.

Che la dirigenza sia tutta presente. Adesso più che mai, chi si estranea dalla lotta… .

Dario Del Gobbo

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