RIGNANO SULL’ARNO – Una partita quasi da dentro o fuori. “Ma più per noi che per loro” scherza (ma nemmeno troppo) Fabio Guarducci alla vigilia di San Donato Tavarnelle-Rignanese che si recupererà domani pomeriggio al “Pianigiani”.
Se il campionato finisse oggi, i gialloblù di Malotti sarebbero salvi direttamente, mentre i biancoverdi del Valdarno se la dovrebbero vedere ai play-out contro il Finale Ligure per il quarto nome destinato alla retrocessione (oltre a Montecatini e Argentina già spacciati e a uno Scandicci molto a rischio).
“Credo che i miei ragazzi – continua Guarducci, che oltre un decennio fa si è anche seduto sulla panchina gialloblù in Eccellenza (“Ma per una serie di vicissitudini, anche mie personali, non fu una brillante esperienza purtroppo”) – abbiano fatto già tanto a restare in piena bazzica come siamo ora. Si rischiava davvero di essere già da un pezzo fuori dai giochi”.
Per la Rignanese sarà una settimana decisiva: domani il recupero, domenica lo scontro diretto contro lo Scandicci: “Eppure mi dispiace che nonostante tutto abbiamo buttato via per strada punti importanti. E nemmeno me lo so spiegare. Anche a Sestri Levante le cose sono girate male: abbiamo sbagliato un rigore e preso pali e traverse, loro hanno fatto due gol con un tiro e mezzo in porta”.
Un punto nelle ultime quattro partite, proprio dal rinvio delle gara di Tavarnelle in poi: “Siamo una squadra giovane e abbiamo vissuto meglio nel periodo dell’incoscienza. Adesso che i punti sono pesanti i ragazzi cominciano a sentire la responsabilità di ogni risultato, come è normale che sia. Ci servirebbe un risultato che ci ridia fiducia ed entusiasmo”.
“Se mi aspetto un San Donato Tavarnelle che pensa anche alla Coppa? Non credo. Hanno giocatori tali che posso permettersi di pensare partita per partita. Se si dovesse fare un’equivalenza tra valori tecnici e risultato noi si partirebbe battuti alla grande. Ma noi proveremo comunque a far risultato anche domani”.
Gabriele Fredianelli
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