TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – 14 reti in 15 partite, un gol a partita o giù di lì. 14 sui 27 totali della squadra: ovvero oltre il 50 percento.

E’ stato davvero memorabile l’impatto di Ruben Comas Garcia con la maglia dell’Impruneta Tavarnuzze.

L’attaccante classe 2002 arrivato quest’estate dal Montespertoli sta confermando tutto quanto di buono si diceva di lui. E sta aiutando la formazione di Marco Guardati a stare nella parte alta del prestigioso girone di merito provinciale degli Allievi B.

“Meglio di così era impossibile immaginare – commenta Ruben, una doppietta anche nell’ultimo turno sul campo del Firenze Ovest: 2-1 il finale – in un campionato molto difficile, in cui quasi tutte le squadre sono di pari livello. Ma io credo che il Tavarnuzze abbia qualcosa in più delle altre e sono molto ottimista per il futuro”.

Ottimista per il futuro, anche sotto l’aspetto personale: “Spero di fare altrettanti gol nella seconda parte della stagione”.

Eppure Ruben, che tutti descrivono come un ragazzo determinato verso il sogno di un futuro da calciatore, dimostra comunque umiltà: “Se avevo un obiettivo a inizio campionato? Quello di giocare. Non ero mica così sicuro di esser titolare. E adesso spero di proseguire così, visto che sta andando abbastanza bene”.

Allora diciamo che la maglia da titolare se l’è conquistata a forza di reti, dopo aver incantato il direttore sportivo Fausto Gonnelli nelle sfide della passata stagione: “Non ci fece gol, prese un palo, ma ogni volta che gli arrivava il pallone, Ruben metteva paura ai nostri difensori”.

E dire che a inizio carriera aveva cominciato a giocare sulla fascia: “Poi il mio allenatore di allora, Francesco Mori, tre anni fa mi fece provare a muovermi da attaccante, perché mancavano giocatori in quel ruolo. E da attaccante feci una grande annata”.

Nato in Mugello, a Borgo San Lorenzo, da parte di padre il sangue nelle sue vene è spagnolo: “Sono catalano ma tifo Real Madrid oltre che Fiorentina. Il mio idolo è Cristiano Ronaldo ovviamente. Ma se devo scegliere un attaccante a cui ispirarmi dico il Fernando Torres dei tempi migliori”.

Ruben ha cominciato a giocare nell’Audace Legnaia, vestendo poi oltre a quella del Montespertoli anche le maglie di Castelfiorentino e Certaldo: “A Tavarnuzze ho ritrovato Tommaso Catolfi, che giocava con me a Montespertoli e che è un grande amico anche fuori dal campo. Ma ho fatto presto amicizia con tutti gli altri compagni di squadra”.

Si diceva che il d.s. Fausto Gonnelli è stato il suo primo estimatore: “L’anno scorso nei Giovanissimi segnò 26 gol con una squadra da metà classifica, si vedeva che aveva ottimi numeri. Sfrutta spesso il fisico strariparte e le leve lunghe per sfuggire ai difensori. Ha una grande accelereazione e soprattutto in campo non ha paura di nulla. Ma la cosa che stupisce di più, in un ragazzo giovane come lui è la lucidità sotto porta: se gli capita la palla giusta, o è bravo il portiere o è gol, perché lui lo specchio della porta lo trova sempre”.

“E oltre alle qualità tecniche – conclude Gonnelli – Ruben sta dimostrando di sapersi gestire bene anche fuori dal campo: lavorando scrupolosamente, cercando di migliorare nei particolari in cui ha ancora margine di crescita. Spero davvero che per lui possa passare presto un treno importante”.

Gabriele Fredianelli

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