ANTELLA-GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Due mondi contrapposti, due paesi pronti a fronteggiarsi di nuovo nel derby chiantigiano forse più atteso.

Quest’anno Grassina-Antella non è solo la consueta sfida campanilistica tra le due frazioni ripolesi separate dal “poggio”, ma anche e soprattutto un derby da disputarsi in Eccellenza, come non succedeva da tempo.

Sarà anche la terza gara in tre mesi fra le due compagini; biancocelesti e rossoverdi, infatti, si sono già affrontati nel primo turno di Coppa Italia, in uno spareggio andata e ritorno che ha registrato una doppia affermazione dei grassinesi.

Considerando anche la categoria Juniores e gli Amatori, il bilancio stagionale vede attualmente due vittorie rossoverdi (quelle maturate nelle partite di Coppa Italia, appunto), un pari (tra gli Amatori, tre settimane fa) ed un successo biancoceleste (nel derby Juniores di metà novembre).

Statistiche a parte, si tratta della sfida più attesa dell’anno; così, in attesa del match (domenica alle 14:30, allo stadio di Antella), vi proponiamo due interviste “a specchio”, le parole della nuova generazione, ovvero di un “under 21” per parte; Sacha Manetti, difensore classe ‘98 dell’Antella, e Antonio Matteini, giovane consigliere della Casa del Popolo di Grassina e (ovviamente) sfegatato sostenitore dei colori rossoverdi.

SACHA MANETTI (Antella)

Cosa significa per te il derby Antella-Grassina?

“Antella-Grassina si sa è una gara a sé, molto più di una semplice partita. Non contano solo i valori tecnici in campo, per vincere un derby devi metterci anima, cuore e attaccamento alla maglia. Anche se la classifica ci vede sfavoriti sono sicuro che tutti daremo il 100%.”

Quanto è importante per te, antellese doc, questa partita?

“A livello personale vivo questi giorni prima del derby in modo tranquillo ma allo stesso tempo con la necessaria concentrazione per approcciare al meglio la partita. Per me che nei miei diciannove anni ho sempre abitato in questo paese, storico rivale del Grassina, il derby ha un sapore speciale.”

Ti ha mai cercato il Grassina? Ci saresti andato?

“Se devo essere sincero no, il Grassina non mi ha mai contattato per un’eventuale proposta di trasferimento. Se quando ero alla Cattolica Virtus i dirigenti del Grassina mi avessero cercato, anche se nei rosso-verdi c’erano numerosi miei amici, molto probabilmente, anzi direi quasi sicuramente, avrei rifiutato la proposta a causa della mia fede bianco-celeste.”

Raccontaci un aneddoto che ricordi con particolare piacere del derby.

“Un ricordo in particolare non ce l’ho, però nel derby juniores dello scorso anno il mister Martini decise di premiarmi con la fascia di capitano. Difendere i colori del mio paese contro il Grassina con la fascia al braccio è stata un’emozione unica che mi porterò con me per sempre.”

Quanto finisce domenica Antella-Grassina?

“Sarà sicuramente una partita molto tirata, ma alla fine spero che a spuntarla sia l’Antella.”

ANTONIO MATTEINI (Grassina)

Cosa ti lega al Grassina?

“Molti ricordi. Fin da piccolo mio nonno mi portava spesso allo stadio, e diciamo che da grande la passione si è mantenuta. Praticamente vivo Grassina al cento per cento in tutte le sue sfaccettature, sempre tra il campo, l’Acli e la Casa del Popolo”.

Come vivevi da piccolo le tue giornate allo stadio con il nonno?

“Con grande intensità, perché l’idea di tifare la squadra del mio paese mi riempiva e mi riempie tuttora di orgoglio. Posso dire che sia stato anche grazie ai rossoverdi se mi sono appassionato al calcio dilettantistico”.

E qual è invece il tuo rapporto con il calcio dei “grandi”?

“Mi risulta stucchevole ed artificioso, dico la verità. Non credo che rispecchi più i valori del vero calcio, quello con cui siamo cresciuti tutti. L’unica eccezione rispetto a questa convinzione è la mia passione sfegatata per il Cittadella”.

Beh, adesso però devi spiegarci l’origine di questo tifo così particolare.

“Me ne innamorai durante la Serie B 2013-14, quando la squadra riuscì a salvarsi in maniera del tutto insperata. alla fine si tratta di una realtà identica a Grassina come dimensioni e numero di abitanti, per cui, se loro figurano tra i Professionisti, perché non dovremmo esserci noi? Aggiungo il fatto che il Cittadella, qualche anno fa, eliminò l’Opitergina in Coppa Italia, quella stessa Opitergina che aveva battuto il nostro Grassina. Insomma, una passione a tutto campo”.

Torniamo al calcio di tutti i giorni. Come vedi i rossoverdi in questa stagione?

“Lo vedo poco costante e spesso fuori forma. Alterna prestazioni scoppiettanti a gare flop, e questo forse è ciò che fa infuriare maggiormente i tifosi. Quest’anno poi stanno facendo tutte sul serio e il campionato si sta rivelando particolarmente equilibrato; non c’è il solito Montevarchi che detta legge e ammazza la stagione. Comunque va detto che il Grassina ha ottime potenzialità dal punto di vista tecnico e sono sicuro che, se metterà in campo la grinta giusta e soprattutto tanto cuore, potrà battere l’Antella e rientrare con prepotenza nella corsa play-off”.

Ecco, torniamo al derby. Hai qualche aneddoto particolare riguardo a questa sfida?

“Più che aneddoti, dovrei dire che ho la doppia cittadinanza, perché mio babbo è nativo dell’Antella e vicepresidente del loro Circolo Ricreativo, per cui si tratta di una vera e propria sfida in casa. Sta di fatto che, nonostante le origini leggermente ambigue, il cuore non ha mai avuto dubbi; forza Grassina”.

Chiusura secca: come finisce domenica?

“Dico 2-2. L’Antella si porta all’intervallo sul doppio vantaggio, ma noi nella ripresa rimontiamo e strappiamo il pareggio. Non voglio profetizzare una vittoria; non mi piace gufare”.

Lorenzo Topello e Niccolò Righi

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