No ragazzi, non vi allarmate. Non è successo niente, è tutto normale. Siamo destinati a galleggiare. Non affonderemo, non cammineremo sulle acque. Galleggeremo e basta. Bello? Mica tanto.

Prendere due reti in due minuti da due centravanti che fino a oggi avevano segnato zero reti in campionato e che giocano in una squadra che in Serie B faticherebbe ad arrivare tra le prime tre francamente un pochino scoccia.

“Ho sofferto come un cane per quasi tre quarti d’ora” diceva l’ottimo Prof. Sassaroli parlando del divorzio con l’ex moglie. Ecco, direi che la sofferenza per la sconfitta di ieri è paragonabile.

La Fiorentina ha il preciso obiettivo di non lottare per alcun obiettivo e quindi siamo in perfetta media, non suoni alcun allarme, non si incazzino i tifosi, né i dirigenti. L’anonimità è oramai il nostro marchio di fabbrica, prendiamone atto.

Si è sempre parlato fin troppo di squadra giovane, della ripartenza di un ciclo, di una squadra alla quale bisogna dare tempo e fiducia e tante altre banalità. Per altro in parte vere eh. Ma non è questo il punto.

Ci prova Pioli a stimolare un po’ di amor proprio, seminando foto e frasi dei grandi del passato, da Antognoni a Batistuta, dalla palestra allo spogliatoio. Una cosa che non spetterebbe certo a lui fare, ma che si trova costretto a fare perché manca tutto.

Manca l’entusiasmo, manca una proprietà che ti stimoli e che sia vicina alla rosa e all’allenatore, manca un direttore sportivo che investa denaro in modo serio e non scialacquando 40-50 mln di euro così senza la minima idea di quel che sta facendo.

O peggio ancora ben sapendo quel che sta facendo. Manca un uomo simbolo, un trascinatore.

Abbiamo lasciato tutto sulle spalle di un capitano che è qui da non molto e che per mesi ha trascinato la baracca quasi sempre da solo e ora si ritrova in difficoltà. E sulle spalle di un ragazzino che in campo fa impazzire e che non ha paura di prendersi anche le responsabilità degli altri, ma che ha compiuto appena 20 anni pochissime ore fa.

Potremmo parafrasare di nuovo “Amici Miei”, stavolta nella persona del mitico Conte Mascetti: “Sembra ci sia tutto e invece un c’è nulla”.

Parliamo pure della terribile prestazione di Eysseric (e dire che avevo chiesto a gran voce il suo utilizzo!) o dei nostri poveri terzini che faticherebbero a giocare nel Crotone.

Potremmo scherzare sul fatto che forse neanche Dan Bilzerian spenderebbe 20 mln di euro sul riscatto di Gil Dias salvo poi impaurirsi e rendersi conto che per Milenkovic, Vitor Hugo, Maxi Olivera e Bruno Gaspar ne sono stati spesi quasi 25.

Parliamo dell’ennesimo passo indietro di Simeone o della cronica mancanza di continuità di Babacar.

Riempiamoci la bocca con la terza rete consecutiva di Benassi o con la solita buona prestazione di Pezzella (unici veri investimenti degli ultimi 18 mesi di mercato).

Riempiamoci la bocca di chiacchiere, pensando di lottare davvero per qualcosa. Ma sappiate, che qua non vi è alcuna volontà di lottare né per un piazzamento, né per un progetto, né per una filosofia.

Se volete ne possiamo parlare. Ma facciamolo nello studiòlo.

Dario Del Gobbo

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