C’era un volta… . Un terzino diranno i miei piccoli lettori! No, ragazzi, non esageriamo.

Di terzini manco l’ombra e io non sono certo Collodi, per carità. In compenso abbiamo la schiera di “Pinocchi” che democristianamente eviterò di elencarvi anche se potete facilmente immaginarli.

Questa vittoria potrà anche esaltare qualcuno, di certo non un rosicone come me.

Il Benevento ne ha perse 9 su 9 e se continua così di certo non andrà oltre i 15 punti complessivi. Batterà tutti i record di pochezza e sarà ricordato a vita come la squadra più scarsa che abbia mai calcato i campi della Serie A.

Mi auguro per loro che non sia così, ma il rischio c’è. E se una squadra le perde tutte o quasi tutte, questa vittoria varrà qualcosa più di zero. Ma poco.

Continuano i soliti problemi d’attacco, dove Chiesa decide di prendersi un turno di meritato riposo (aveva anche Gaetano Letizia dalla sua parte, certamente uno dei migliori giocatori del Benevento, un terzino che da noi sarebbe titolare sia a destra che a sinistra, al quale noi abbiamo preferito i quasi 10 mln complessivi spesi su Bruno Gaspar e Maxi Olivera), dove Simeone esce dopo un primo tempo scialbo per una noia muscolare ma con un assist decisivo per Benassi e dove Thereau dimostra di essere ancora in forma con alcune giocate di livello e per la trasformazione del rigore.

Unico aspetto rilevante di questa gara simile ad un’amichevole estiva i 45 minuti di Babacar.

Il nostro centravanti timbra la partita dopo pochi secondi dal suo ingresso, a dimostrazione che è l’unico che ha veramente il fiuto del gol in tutta la rosa. Un giocatore incredibilmente atipico.

Non corre, non si sacrifica, o quantomeno quando lo fa gli pesa così tanto che lo fa male… Però se gli capitano due palloni sporchi, facile che uno diventi una rete.

Qualsiasi allenatore passato da Firenze gli ha dato delle chances e finora le ha bruciate tutte.

Pur segnando spesso. Riusciremo mai ad estrarre un calciatore fatto e finito da quel prospetto di calciatore che è tuttora?

A giudicare dalla pantomima che ha fatto per tirare il rigore temo di no.

Forse non era abituato ad una gerarchia, visto che i rigori con Montella li potevano tirare anche gli spettatori (ricordo una serie di 5-6 rigori sbagliati, tirati da 4-5 individui diversi, una cosa che se la fai in una squadra di amatori il padrone del circolo che ti sponsorizza, se è ancora vivo, ti mena) o visto che con Paulo Sousa chi si incazzava per primo acquisiva il diritto di calciarli.

Ma con Pioli è un po’ diverso.

Un allenatore senza infamia e senza lode, che fa abbastanza bene il suo lavoro a differenza dei due che lo hanno preceduto. Entrambi molto più talentuosi di lui ma con dei limiti di mentalità incredibili, tendenti all’autodistruzione con regolarità certosina.

Dario Del Gobbo

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