TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – L’adrenalina sta andando via piano piano. Del resto rappresentare il proprio Paese in un Mondiale è un qualcosa che dà la carica, entusiasmo, ma fa consumare anche tantissime energie a un’atleta.

Martina Bocci è appena rientrata a Tavarnuzze dopo la kermesse di Treviso, che dal 22 al 24 settembre l’ha vista gareggiare sul tatami. In un vortice di emozioni.

Martina raccontaci la tua partecipazione ai Mondiali di karate.

“Raccontare la partecipazione a questa gara è difficile, ancora adesso che sono a casa sono letteralmente in balia di un turbinio di emozioni. E vi assicuro che non è facile esprimere tutto a parole. Un Mondiale in casa è veramente diverso, è come l’ho sempre immaginato ed è stato un onore prendervi parte. Il palazzetto che urla il tuo nome ti dà quella carica in più che serve per pensare “siamo a casa mia, non ti lascerò vincere”. Ognuno di noi ha sentito veramente di non essere solo su quel tatami. Arrivare a podio in una gara del genere, in Italia, con lo scudetto sul cuore è davvero un’emozione che non si può spiegare. Ho i brividi ogni volta che ci ripenso”.

Come ti sei avvicinata alla competizione? Tesa? Tranquilla?

“Nella testa quando devi fare una gara così passano migliaia di pensieri. Ti domandi persino “tornerò a casa tutta intera?”. Essere tesi quindi credo che sia inevitabile, ma nei giorni prima della gara ho cercato di concentrarmi solo sull’obiettivo che avevo. E sul fatto che non ero andata solo per “fare numero”. Se sono riuscita ad arrivare alla gara con questi pensieri devo ringraziare chi, a casa, mi ha sostenuto in ogni momento, i miei compagni e l’allenatore che erano insieme a me”.

Quali i risultati finali?

“Per quanto mi riguarda, nella gara individuale ho, purtroppo, perso la semifinale di poule. Nella gara a squadre invece abbiamo fatto l’impresa, siamo riuscite ad arrivare terze (dietro Ungheria, da cui abbiamo perso la semifinale, ed Inghilterra). E’ stato un risultato bellissimo, nessuna squadra femminile di kumite era riuscita a raggiungere un gradino del podio in competizioni siglate WSKA (World Shotokan Karate Association) o ESKA (la controparte europea)”.

Sei rimasta soddisfatta?

“Onestamente rimane l’amaro in bocca per come è andata nell’individuale, ma sono comunque felice di come ho combattuto. Mi sono sentita sicura, decisa ed in grado di competere ai massimi livelli. Per adesso è comunque arrivato il risultato con la squadra, voglio godermi tutte le emozioni che mi ha dato e che mi da vedere la medaglia che abbiamo conquistato”.

Quali i tuoi prossimi impegni?

“Sicuramente mi ci vuole un attimo di relax, vediamo poi cosa si presenta. Per adesso in ambito sportivo non ci sono grandi cose in programma…”.

Matteo Pucci

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