Il nostro vero campionato parte questa domenica 10 settembre.

Facciamo finta che le prime settimane di questa pericolosa stagione siano servite solo per capire qualcosa più di quello che siamo.

Adesso i ragazzi si conoscono meglio, hanno fatto qualche allenamento in più, l’allenatore li comincia a giudicare con maggior precisione, abbiamo potuto riguardare ed analizzare i tanti errori commessi durante le prime uscite stagionali.

Abbiamo capito che i Della Valle è come se non ci fossero già più (anche se negli ultimi anni è sempre stato più o meno così), anche il prode Gino Salica lo ha tenuto a precisare durante la sua ultima intervista.

Non vi era alcun dubbio che la gran parte del denaro ricavato dalle cessioni sarebbe stato utilizzato per tutto tranne che come investimento sulla squadra di calcio in termini di giocatori, adesso almeno sappiamo la cifra: 40 milioni.

Qualche pensiero però rimane ed è di natura prettamente tecnica.

La squadra quale posizione di classifica vale? Ero davvero molto preoccupato prima della fine del mercato, l’acquisto di Thereau mi ha rasserenato un po’.

Una squadra così giovane e inesperta sarebbe stata in abnorme difficoltà a segnare con 3 ragazzini davanti, almeno così avremo un personaggio di stazza fisica importante e di grande esperienza.

La classica “chioccia” che sa già dove va il pallone e che sarà un po’ il trascinatore di questa squadra.

Capite da soli che se uno come Thereau riveste questo ruolo, le aspettative sono comunque molto ma molto ridimensionate rispetto al passato.

Questo è il giochetto al quale ha voluto giocare la famiglia Della Valle, facendo credere ai più oltranzisti che il loro tirarsi indietro era dovuto “a causa della contestazione e delle offese”, aumentando così a dismisura la rivalità cittadina tra “rosiconi” e “leccavalle” ma soprattutto facendo perdere l’attenzione sui veri problemi della squadra.

Ridicolo anche solo pensare che una famiglia come quella marchigiana decida di liberarsi di un asset da 250 milioni di euro (questa in soldoni la loro valutazione) per qualche striscione e due cori in croce.

La loro è una exit-strategy studiata nei particolari e messa in pratica dal momento stesso in cui ci si rese conto che il signor Mario Gomez rappresentava un bagno di sangue di proporzioni spaventose per le casse del club.

Una tattica che ci ha portato nel giro di 3-4 anni a ridurre drasticamente il monte ingaggi, la qualità della rosa e anche e soprattutto le presenze allo stadio.

In bocca al lupo Fiorentina, ne avrai davvero bisogno.

Dario Del Gobbo

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