BAGNO A RIPOLI – Andrea Pesci, classe 1955, inizia la sua carriera calcistica a soli 13 anni nell’Antella under 14.

Il ragazzo ha molto talento e, nonostante la giovane età, ha già il piacere di allenarsi con la prima squadra di mister Bonistalli, all’epoca militante in Promozione.

Nella stagione ’69-’70 arriva una svolta nella carriera calcistica del giovane Andrea: viene contattato per un provino con la Fiorentina.

“All’epoca non giocavo ancora come attaccante – ci confida Pesci – ma mezzala. Il provino a Firenze andò molto bene, così tanto che fui subito ingaggiato. A quel tempo giocare per le giovanili della Fiorentina era uno stimolo in più dato che appena l’anno precedente, la prima squadra si era laureata campione d’Italia grazie all’ultimo storico scudetto”.

Dopo tre anni trascorse tra le file viola per le categorie Giovanissimi e Allievi, all’età di 17 anni Andrea passa in prestito alla Sestese, nella stagione ’72-’73.

“Alla Sestese disputai un’ottima annata. – racconta Pesci – Benché fossi stato aggregato alla squadra degli juniores, dopo appena due mesi, mi ritrovai infatti subito ad essere un componente stabile della prima squadra in Prima Categoria. È stato propio a Sesto che è iniziato il mio feeling con il gol ed ho cominciato la mia carriera da centravanti”.

Le grandi prestazioni con la maglia della Sestese, convincono gli osservatori della Ternana, all’epoca militante in Serie A, a chiamare il giovane Pesci per un provino.

“Anche questo provino – racconta Pesci – andò alla grande e fu così che mi trasferii a Terni per iniziare questa nuova avventura con la maglia della Primavera della Ternana”.

Con la maglia della Ternana (stagione ’73-’74) Pesci ha un inizio semplicemente fantastico: segna due gol in Coppa Italia Primavera al Livorno. Pochi mesi più tardi però, a causa di alcuni problemi familiari, decide di tornare a casa e di allontanarsi dal mondo del pallone per un intero anno.

Nel destino di Andrea però ci sono sempre il verde ed il rosso, ma stavolta non più della Ternana ma del Grassina, all’epoca militante in Seconda Categoria.

“Nell’estate del “74 – ci spiega Pesci – avevo ormai deciso di riprendere a giocare vicino casa, precisamente all’Antella. Il destino però ha voluto che alla Ternana, ancora proprietaria del mio cartellino, interessasse un giovane del Grassina. Di conseguenza fui ceduto ai rosso-verdi con i quali sono piacevolmente rimasto per ben 10 anni”.

Con la maglia rosso-verde del Grassina Andrea segnerà la cifra monstre di ben 165 reti, nonostante i numerosi infortuni che hanno purtroppo influenzato la sua strabiliante carriera.

In 10 anni oltre ai gol, Pesci collezionerà ben due campionati e tanti ottimi buoni piazzamenti in Promozione.

Il ricordo più bello di Andrea è però ricollegato all’ottavo di finale di Coppa Italia Promozione contro il Nuovo Vomero di Napoli.

“La gara di andata – ricorda Pesci – fu davvero strana. Purtroppo i napoletani non si comportarono affatto bene nei nostri confronti. Dopo aver ricevuto infatti qualche sassata al pullman mentre arrivavamo allo stadio, alla fine del primo tempo, mentre rientravamo negli spogliatoi in vantaggio per 1-0, fummo  spiacevolmente minacciati e presi a calci”.

Inutile stare a raccontare quanto quegli episodi di ingiustificata intimidazione abbiano condizionato poi quella partita, terminata infine 2-1 per il Nuovo Vomero nella stagione ’79-’80.

“La gara di ritorno – prosegue Pesci – fu però semplicemente perfetta. Gli attendevamo con tanta grinta e voglia di dimostrare che, al di là delle intimidazioni, noi sul campo eravamo i più forti. Quel giorno a Grassina lo stadio era colmo di persone, uno scenario fantastico. Fantastico però fu ancora di più il risultato: la gara terminò 1-0 per noi e non riuscirò mai a scordarmi la gioia del nostro mister Ronchi e del presidente Zombi, attimi unici”.

Il cammino in quella Coppa Italia sarà però interrotto dall’Opitergina di Treviso pochi giorni più tardi nei quarti di finale. Questa sarà forse la delusione più grande vissuta da Andrea in tutta la sua carriera calcistica.

“Fu per me una grossa delusione – ci racconta con rammarico Pesci – non poter prendere parte alla gara di andata, persa a Treviso per ben 3-0, a causa di un brutto infortunio al flessore. Nella gara di ritorno riuscii a scendere in campo ed a segnare anche un gol, ma il risultato finale di 3-1 in nostro favore non ci consentì il passaggio del turno”.

Tra i tanti gol segnati da Andrea, su tutti resta il ricordo particolare di una mezza rovesciata segnata in uno dei tanti derby disputati contro l’Antella, sempre nella stagione ’79-’80.

“Quel gol – conclude Pesci – è sicuramente il più bello che abbia mai segnato. Fu una grossa soddisfazione non soltanto per me, ma anche per la squadra dato che fu generato da uno schema provato già in allenamento”.

Lo ricorda come se fosse avvenuto… ieri: “Franci, incaricato della battuta del fallo laterale in zona offensiva, lanciò la palla verso il grande Paoletti che, dall’alto del suo metro e 90 di altezza, aveva il compito di spizzare la palla di testa verso la mia direzione. A quel punto fui abile a coordinarmi in mezza rovesciata e battere così il portiere dell’Antella Scheggi”.
Quel derby terminerà poi così: 1-0. Rete del “solito” Pesci.

Duccio Becattini

Redazione
La redazione di SportChianti dà spazio, ogni giorno, a tutti gli sport nei comuni chiantigiani: calcio, pallavolo, basket, pallamano, baseball, karate, danza, ginnastica, ciclismo...